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LE ARTICOLAZIONI

 Comprendere come sono composte le articolazioni e i muscoli ci consente di capire l'importanza di tali strutture,dei deficit funzionali che determina la patologia e del percorso terapeutico

adatto.

1° Articolazione coxo-femorale

L'articolazione coxo-femorale unisce la cintura pelvica (osso iliaco) all'arto infe­riore (femore).

   Le superfìci articolari.

—    La testa del femore rivestita di cartilagine tranne a livello della fossetta del legamento rotondo.

—    La cavità cotiloidea dell'osso iliaco, ma solo la sua posizione più periferica è articolare. Essa disegna una semiluna a concavità inferiore le cui estremità sono chiamate corna. Il bordo cotiloideo circonda la cavità cotiloidea; la parte centrale della cavità, priva di cartilagine, viene chiamata fondo.

—    Una fibrocartilagine chiamata cercine cotiloideo completa la cavità accrescen­done la profondità.

   I mezzi di unione delle due superfici articolari sono:

—    una capsula che si inserisce intorno alla superficie articolare del cotile e sul collo femorale.

—    Essa è rinforzata ed inspessita in alcuni punti da legamenti: anteriore (lega­mento di Bertin) il più robusto capace di sopportare trazioni fino a 350 kg, inferiore o pubo-femorale, posteriore o ischio-femorale.

—    Il legamento rotondo completa l'unione. Esso va dalla fossetta del legamento rotondo sulla testa femorale al fondo della cavità cotiloidea.

 

2° Articolazione del ginocchio.

L'articolazione del ginocchio comprende il femore, la tibia e la rotula.

• Le superfici articolari.

—    L'estremità inferiore del femore con: in avanti la troclea che si articola con la rotula; in basso e indietro i condili interno ed esterno che si articolano con i piatti tibiali.

L’estremità superiore della tibia che si articola con i due condili con le sue due cavità glenoidee o piatti tibiali. Le cartilagini di rivestimento raggiungono a que­sto livello il maggiore spessore dell'organismo (3-4 mm).

I piatti tibiali non si adattano perfettamente ai condili femorali, la congruenza è ottenuta grazie all'interposizione fra tibia e femore di fibrocartilagini chiamate menischi; il mediale a forma di C molto aperta, il laterale a forma di C molto chiusa (fig. 34).

—   La rotula prende contatto con la troclea femorale attraverso una superficie articolare che occupa gran parte della sua faccia posteriore.

• i  mezzi di unione.

Una capsula articolare che si estende dalla estremità inferiore del femore all'estremità superiore della tibia in prossimità delle cartilagini di rivestimento. La capsula in avanti si inserisce intorno alla superficie articolare della rotula.

I legamenti che rinforzano la capsula sono numerosi (fig. 35).

—     I legamenti anteriori comprendono: i legamenti alari della rotula che si esten­dono orizzontalmente dai bordi laterali della rotula ai condili femorali (mediale e laterale) ; il tendine rotuleo rappresenta la terminazione tendinea del quadricipite. È quest'ultimo una lamina tendinea larga e spessa che si inserisce in alto sulla sommità della rotula, in basso sulla tuberosità anteriore della tibia.

—     I legamenti collaterali: il legamento collaterale tibiale è molto resistente; esso si inserisce sulla faccia laterale del condilo femorale interno, si dirige in basso allargan­dosi per fissarsi alla faccia interna dell'epifisi tibiale; il legamento collaterale fibulare è più sottile. Esso si inserisce in alto sulla faccia laterale del condilo femorale esterno, si dirige in basso e termina sulla testa del perone.

—     I legamenti crociati anteriore e posteriore: sono due cordoni fibrosi e corti situati all'interno dell'articolazione; sono così chiamati perché nel loro tragitto si incrociano nel senso antero-posteriore e in senso trasversale. Essi si estendono dalla superficie intercondiloidea del femore a quella della tibia e rinforzano la porzione posteriore della capsula articolare.

3° Articolazione peroneo-tibiale

Il perone e la tibia sono uniti dall'articolazione peroneo-tibiale superiore, dall'arti­colazione peroneo-tibiale inferiore e dalla membrana interossea della gamba.

• L'articolazione peroneo-tibiale superiore unisce la testa del perone all'estremità supero-esterna della tibia; le superfici articolari sono unite da una capsula rinforzata dai legamenti peroneo-tibiali (fig. 35 a).

  • L'articolazione peroneo-tibiale inferiore unisce il malleolo peroniero alla tibia. Le due ossa sono unite da una capsula articolare e da due legamenti anteriore e posteriore (fig. 36).
  • Il legamento interosseo della gamba è una membrana estendentesi dal bordo esterno della tibia al bordo interno del perone.

 

4° Articolazione del collo del piede o tibio-tarsica (fig. 33).

Questa articolazione unisce le due ossa della gamba all'astragalo.

• Le superfici articolari.                                                                              

1° La superficie peroneo-tibiale comprende tre parti:

—     superiore o tibiale;

—     mediale appartenente al malleolo tibiale;

—     laterale appartenente al malleolo peroniero.

L'insieme è completato in avanti e indietro dai legamenti peroneo-tibiali.

 La superficie astragalica. Essa si incastra perfettamente tra le due ossa della gamba e comprende una faccia superiore o puleggia astragalica e due faccette laterali interna ed esterna per i malleoli.

•i mezzi di unione: sono una capsula articolare e soprattutto due legamenti molto robusti:

—    il legamento collaterale laterale fibulare che si inserisce sul malleolo peroniero e si dirige con fasci distinti verso il calcagno e l'astragalo;

—    il legamento deltoideo che si inserisce sul malleolo tibiale e si allarga a ventaglio per inserirsi sullo scafoide, sull'astragalo e calcagno.

5° Le articolazioni del piede (fig. 37).

Esse comprendono:

  • L'articolazione fra le due ossa del primo raggio del tarso: astragalo-calcaneare o sotto-astragalica.
  • Le articolazioni delle ossa del secondo raggio del tarso (scafoide, cuboide e cuneiformi). Esse hanno movimenti limitati essendo le ossa unite in un sol blocco da robusti e numerosi legamenti.
  • Le articolazioni fra i due raggi del tarso o articolazione medio-tarsica di Chopart. Essa comprende:

—     da una parte la testa deh'astragalo che si articola con lo scafoide;

—     dall'altra la faccia anteriore del calcagno che si articola col cuboide. Queste due articolazioni sono unite da due capsule distinte rinforzate da lega­menti.

  • L’articolazione tarso-metatarsica o di Lisfranc: essa unisce da una parte le superfici anteriori dei tre cuneiformi e del cuboide formanti l'arcata tarsica (volta ossea a concavità inferiore) e dall'altra le estremità posteriori dei 5 metatarsi che formano egualmente una volta ossea concava in basso detta arcata metatarsale. Le due superfici articolari sono unite da legamenti (plantari, dorsali e interossei) e sono possibili lievi movimenti di flessione ed estensione.
  • Le articolazioni metatarso-falangee e interfalangee sono analoghe alle metacarpo-falangee ed interfalangee delle dita della mano.    

 

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