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Le fratture metacarpali coinvolgono le ossa della mano e curate nel modo corretto  non lasciano deficit

funzionali .Si distinguono le fratture del primo metacarpo,del secondo,del terzo,del quarto e del quinto e il trattamento e' dipeso sostanzialmente dalla loro scomposizione.Come per le altre fratture del corpo umano infatti i monconi ossei possono disallinearsi perdendo contatto tra loro e deviarsi e ruotarsi come accade nelle fratture spiroidi.Il malato che giunge in pronto soccorso presenta la mano molto gonfia ,dolente e la deformita' ossea evidente e' segnale inequivocabile della scomposizione del metacarpo.Il medico ortopedico prescrive dunque una radiografia e visivamente si rende conto di come si presenta la rima di frattura.Se il malato non ha delle lesioni cutanee associate e il tipo di frattura e' compatibile con una guarigione incruenta il trattamento consiste nella  immobilizzazione della parte per un mese circa.In altri casi si puo' tentare una riduzione manuale(molto dolorosa) e poi una successiva immobilizzazione con gesso.Quando invece la frattura e' molto scomposta si interviene con un intervento chirurgico e immobilizzazione succesiva.
Per il trattamento con gesso ortopedico o stecca gessata va precisato che se il metacarpo fratturato e' il primo occorre bloccare necessariamente anche il pollice lasciando libero solo la falange distale(ungueale).La tecnica di ingessatura prevede che si debba immobilizzare  l'articolazione a monte e a valle di dove c'e' la frattura.
L'edema imponente che puo' presentarsi nelle prime ore puo' fare optare per una prima immobilizzazione con una valva gessata che blocchi sia il polso che le prime falangi in corrispondenza delle fratture metacarpali e una chiusura definitiva del gesso dopo una decina di giorni per permettere lo sgonfiamento della mano.Il paziente viene invitato a tenere in scarico l'arto avvalendosi dell'uso di un reggibraccio o di un semplice foulard muovendo attivamente le dita della mano non interessate dalla frattura.Alcune fratture metacarpali per la loro particolarita' prendono dei nomi specifici come per esempio la frattura del pugile(frattura della testa metacarpale con angolatura),oppure la frattura di bennett del primo metacarpo con frattura e sublussazione.Quando la frattura e' vicina alle prime falangi occorre immobilizzare anche esse e quello vicino(se si frattura il 5 metacarpo si blocchera' sia la prima falange del quinto dito che la prima falange del quarto dito).
 

Il tecnico gessista con  una semplice descrizione di come immobilizzare  una frattura del 5 metacarpale.

                                       
                 

                        La mano e polso in posizione acamatica(come se si acelerasse sulla moto).
applicazione di maglina sintetica dalle falangi fino a 10 cm dalla fossa cubitale del gomito
        


applicazione di cotone tipo soffban plus 
applicazione di bende tubulari in vetroresina o in polimeri da 5 cm 
modellare e mantenere la posizione corretta fino a asciugatura delle bende.in alternativa applicare una striscia di dynacast prelude .
chiudere il bendaggio rigido con benda elastica autoaderente da 10 cm per completare la stecca di mano con 4 e 5 dito incluso.



Ricordare l'importanza di mettere una garzina tra dito e dito per limitare al massimo la sudorazione cutanea interdigitale che causerebbe infezioni e lesioni.



 
 
 
 

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