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Sappiamo che i nostri ricordi non sono perfetti. Capita infatti frequentemente di dimenticarsi le parole di canzoni che si cantavano pochi anni prima e di non ricordare il nome di molti dei compagni di gioco della nostra infanzia.

 

Curva dell'oblio
Esiste un altro aspetto della curva della memoria che definiamo curva dell'oblio. Nel processo di oblio si osserva che la quantità di ciò che viene ritenuto, all'inizio scende molto velocemente e, successivamente, presenta una discesa più graduale. La curva dell'oblio diventa più lenta col passare del tempo.

Reminiscenza
In alcune curve dell'oblio si nota un aumento di ritenzione dopo un certo intervallo di tempo. Questo aumento viene detto reminiscenza. La «teoria del recupero del lavoro», che spiega questo fenomeno, sostiene che la pratica continua affatica chi apprende in modo tale da non riuscire a manifestare completamente ciò che ha appreso. Dopo un periodo di riposo, l'apprendimento che si è realizzato si dimostra tramite la prova di ritenzione. C'è una correlazione positiva tra il grado di reminiscenza e il periodo di riposo.

Natura dell'oblio
Se si domanda a una persona quale sia la causa dell'oblio risponderà: il passare del tempo. Ma questa non può essere la causa. La maggior parte degli esperimenti ha dimostrato che ciò che determina l'oblio, più che il passare del tempo, è tutto ciò che durante questo tempo accade. Passeremo ora in rassegna varie spiegazioni sulla natura di ciò che ricordiamo e sui motivi dell'oblio.

Decadimento passivo.

Si pensa, a volte, che l'oblio sia dovuto alla debilitazione e al decadimento delle tracce della memoria che si trovano nel cervello (cioè al logorio delle basi fisiche su cui poggia la memoria) con il trascorrere del tempo. Tale debilitazione potrebbe essere il risultato dei normali processi metabolici del cervello. Con il passare del tempo questi processi potrebbero causare la progressiva disintegrazione delle tracce del materiale appreso in precedenza, fino a sparire. Questa teoria risulta insufficiente e, in qualche tratto, contraddittoria, basti pensare al recupero dei ricordi negli anziani.

Distorsioni sistematiche della traccia della memoria.

Questa teoria fa riferimento alle mutazioni spontanee che hanno luogo lungo la traccia della memoria. Ricordiamo cose che non sono mai accadute o che sono accadute in modo molto differente da come ce le ricordiamo. Questi cambiamenti sono generalmente divisi secondo i tre modelli seguenti:

Livellamento. Le figure tendono alla maggiore simmetria possibile attraverso l'attenuazione delle differenze.
Acutizzazione. A volte il tratto che colpisce di più di una figura è la sua irregolarità. In tal caso, nelle riproduzioni successive si può notare un'accentuazione dell'irregolarità.
Assimilazione. La figura tende a essere assimilata a qualcosa che le assomiglia, così da ottenere una rappresentazione più «normale» dell'oggetto in questione.
Non è stato dimostrato che tali cambiamenti si producano per il trascorrere del tempo. Non c'è motivo che la distorsione della figura aumenti col tempo: essa può prodursi anche subito dopo la sua percezione.