GOZZO O STRUMA

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Con questo termine si indica ogni aumento di volume della tiroide, di natura non infiammatoria, riconducibile ad una ipertrofia, iperplasia, o ad una neoplasia della ghiandola.
L’ipertrofia o l’iperplasia della tiroide può essere omogenea, diffusa (struma diffuso) (Fig. a lato)TIROIDE CON GOZZO O STRUMA oppure parziale, limitata ad una porzione della ghiandola (struma nodulare) o presentare uno o pili noduli.
Da un punto di vista morfologico si è soliti distinguere quattro varietà di struma:
1) parenchimatoso: di aspetto e di consistenza compatta, carnosa. E’ costituito da alveoli stipati con cellule cubiche o cilindriche.
2) colloide: costituito da molte vescicole piene di sostanza colloide di colorito grigiastro.
3) vascolare: in cui la componente vascolare è talmente ricca da dare ad esempio rumori di soffio al collo, pulsazioni abnormi, ecc.
4) cistico: in questa varietà i follicoli confluiscono a formare delle grosse cavità.

Nei gozzi voluminosi e inveterati è possibile che si verifichino delle emorragie e che queste in un secondo tempo assumano l’aspetto di una pseudocisti (cioè di una cisti non rivestita da epitelio). La parete di queste pseudocisti, meglio definite come ematomi della tiroide, va incontro ad un processo di fibrosi e non è rara anche la calcificazione, visibile quindi radiologicamente.
Oltre alla deformazione del collo che può essere più o meno simmetrica, un gozzo di una certa entità può dare sintomi imputabili alla compressione delle strutture vicine. Gli organi che più direttamente risentono di questa compressione sono:

– trachea: può venire spostata lateralmente, schiacciata, deformata (Figtrachea deformata e deviata dal gozzo tiroideo a lato) e la pressione prolungata portare in definitiva alla tracheomalacia (rammollimento della trachea) e quindi alla perdita di quella impalcatura cartilaginea indispensabile a mantenerla pervia all’aria. Più spesso si osserva una tosse insistente, stizzosa, accompagnata a volte da una vera e propria dispnea;
– esofago: con conseguente disfagia;
– nervi laringei inferiori (ricorrenti): la cui compromissione può manifestarsi con sintomi che possono andare dalla semplice disfonia fino alla afonia completa con disturbi respiratori (crisi di soffocazione) per paralisi bilaterale delle corde vocali da questi innervate.
Parlando di gozzo o struma indichiamo semplicemente un aumento di volume della ghiandola tiroidea ma non la causa di questo ingrandimento. È chiaro che non tutti i gozzi riconoscono la stessa causa ed è pertanto necessario distinguerli tra di loro. Un criterio può essere quello etiopatogenetico e morfologico insieme. Con questo distinguiamo:
A) strumi ipertrofico-iperplastici
a. gozzo endemico
b. gozzo sporadico
c. gozzo basedowiano
B) strumi neoplastici benigni
– adenoma della tiroide
C) strumi neoplastici maligni
– cancro della tiroide
Gli strumi ipertrofico-iperplastici rappresentano un gruppo molto eterogeneo dal punto di vista clinico ed etiologico, ma l’agente gozzigeno che può essere di volta in volta diverso agisce sulla tiroide con lo stesso meccanismo di azione, vale a dire attraverso la tireostimolina ipofisaria (TSH), ed è questa che stimola l’epitelio tiroideo alla iperplasia e alla ipertrofia. In altre parole l’agente gozzigeno, sia esso esogeno (carenza iodica, farmaci, alimenti) o endogeno, ha bisogno di un mediatore, il TSH appunto, per produrre il gozzo. Anche se ciò fa aumentare di volume la tiroide non ne stimola necessariamente la funzione. Vi sono infatti strumi che si accompagnano ad una funzione normale o ad una ipofunzione della tiroide.

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