La Sala Gessi In Ortopedia

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La sala gessi degli ospedali forniti del reparto di traumatologia rappresenta, se così si può dire, il “cuore” delle attività organizzative . In essa confluiscono i pazienti provenienti dal pronto soccorso e dopo gli interventi del caso vengono valutati dall’ortopedico .Vengono applicati i gessi, eseguite le medicazioni e programmati ricoveri per intervento chirurgico. Se il trauma non è curabile in modo incruento attraverso la semplice immobilizzazione, si predispone e organizza il ricovero in urgenza o a breve programmazione. Vi è dunque un diretto rapporto con il reparto di Traumatologia. Molto spesso la pianificazione dei turni e delle attività della sala gessi è a carico del coordinatore del reparto di Traumatologia in quegli ospedali sprovvisti di guardia attiva ortopedica nel pronto soccorso. In altre realtà più grandi invece potrebbero essere presenti due Sale Gessi.Quella annessa al pronto soccorso e quella annessa al reparto Traumatologico. Fino a trenta anni fa erano realtà estremamente dinamiche dal punto di vista professionale poichè la chirurgia ortopedica di quel tempo non permetteva soluzioni efficaci per “riparare cruentemente” un osso fratturato e quindi di sostituirsi al gesso e all’immobilizzazione. Basti pensare che in quegli anni (parlo di più di trent’anni fa) l’endoscopia era agli albori: i materiali (placche ,chiodi e fili di kirshner) erano ancora poco conosciuti. Le scoperte in campo medico e le innovazioni tecnologiche erano aumentate e necessariamente determinava la necessità degli ortopedici di aggiornarsi, imparando ad utilizzare nuove tecniche, nuova tecnologia. Bisognava vincere le reticenze di chi aveva “sempre fatto così” e con fatica e diffidenza si avvicinava a questo nuovo mondo tecnologico che curava le persone in un modo nuovo.

Le attività della sala gessi

In quegli anni dunque le attività erano complesse ,molteplici e con carico di lavoro importante tale da richiedere figure professionali prevalentemente maschili. Il gessista dell’epoca era un tecnico dotato di grande manualità nel confezionamento di apparecchi gessati e con l’ortopedico gestiva casi complessi di fratture e relative immobilizzazioni. Vi ricordate i busti gessati per le fratture delle vertebre? Vi ricordate le immobilizzazioni occipito-mentoniere?.Vi ricordate i gessi toraco-brachiali? Vi ricordate i gessi Minerva? Se avete meno di quanta anni penso proprio di no. Ecco, questo è il segnale di come sono cambiati i tempi (non c’è nostalgia però).La sala gessi non era una stanza era una centrale operativa! In questo luogo venivano definiti i percorsi terapeutici dei pazienti con traumi alle articolazioni e alle ossa. Venivano eseguite le medicazioni , le fasciature e i bendaggi funzionali. Nei casi in cui la complessità della frattura non poteva essere trattata incruentemente si definiva il percorso per la preparazione all’intervento chirurgico.

LA SALA GESSI DI OGGI:

Le attività oggi sono molto cambiate per diversi fattori. Primo la possibilità di scegliere prodotti preformati (tutori ortopedici), secondo per la tipologia di materiale oggi disponibile,terzo per il cambiamento culturale della società. Il materiale per confezionare il gesso non è più la classica”cellona” ma è una resina polimerica molto più leggera e che sporca meno. La possibilità di comprare un tutore da indossare al posto del gesso ha dato al paziente la possibilità di scelta che prima non c’era. Se si vuole essere certi di una guarigione con un osso che torna alla sua forma originaria ,in seguito a una frattura scomposta, l’intervento chirurgico offre maggiori garanzie rispetto al gesso, Ho visto fratture di “Colles ” del polso ridotte bene radiologicamente e che dopo 35 giorni di gesso si sono scomposte e guarite in posizione scorretta. L’indicazione all’intervento ovviamente la prende sempre il medico in accordo col paziente dopo avergli spiegato tutti gli aspetti clinici del caso. Le medicazioni rappresentano un altro capitolo del lavoro che viene svolto quotidianamente in sala gessi. Con i traumatismi i tessuti molli vengono lesionati e richiedono dei cicli di medicazioni (a volte anche medicazioni complesse). Il collegamento con le attività del reparto di Traumatologia fa si che le medicazioni a piatto nel post operatorio siano eseguite dal personale della sala gessi. Potrebbe essere presente anche una attività ambulatoriale per esecuzione delle infiltrazioni articolari .

Formazione del personale afferente alla sala gessi

Con l’evoluzione della professione abbiamo assistito ad un percorso che si è via via articolato sempre di più nel tentativo di creare una sorta di progressione orizzontale di maggiore qualificazione. Attraverso i Master Universitari si è tentato di sviluppare particolari competenze mirate in alcuni ambiti della professione infermieristica, ed è per questo che vi sono Master per stomato-terapisti, per Ferristi, per Perfusionisti, per Emergenza e Area Critica, per Coordinamento , Infermiere Forense, per Case Manager etc.etc. Ho voluto appositamente specificare che questi master avrebbero avuto lo scopo di creare e aggiornare i professionisti del settore ma purtroppo sono rimasti solo titoli di studio fini a loro stessi.

Cosa serve per diventare gessista in sala gessi? Bene, non ho la risposta definitiva , ma posso solo dire che ,come per tutti i mestieri, serve dedizione ,spirito di osservazione e un pochino di manualità nonchè i titoli di studio abilitanti alla professione. Molto importante trovare il collega anziano ed esperto che sappia trasmettere i fondamenti della tecnica dell’ immobilizzazione dell’arto sia utilizzando il gesso sintetico che quello tradizionale. Per il resto è sufficiente che nell’ospedale in cui si lavora sia dotata di una sala gessi e che vi sia bisogno di personale, poi basta fare domanda di trasferimento e attendere risposta dal proprio capo del personale incrociando le dita.

Se siete curiosi venite spesso a visitare questo sito che ben presto aggiornerò con altri contenuti questo argomento. A presto!

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