Il progressivo deterioramento delle persone anziane interessa ovviamente anche l’apparato respiratorio, cioè i polmoni e le vie aeree, trachea e bronchi, attraverso le quali l’aria respirata raggiunge i polmoni. Nell’età avanzata i polmoni appaiono piccoli e flaccidi, e anche gli alveoli polmonari hanno un volume ridotto; la gabbia toracica, che espandendosi e contraendosi permette i movimenti respiratori, diventa più rigida; la parete dei vasi sanguigni del polmone, che permette il passaggio dell’ossigeno e dell’anidride carbonica, si ispessisce, rendendo più difficile lo scambio gassoso fra sangue e aria; i bronchi si dilatano.Tutte queste alterazioni sono responsabili di un leggero stato di insufficienza respiratoria, che i medici chiamano polmone senile: questa alterazione non è una vera malattia e deve essere considerata un’inevitabile conseguenza dell’invecchiamento, responsabile della minore resistenza agli sforzi che si riscontra tipicamente nelle persone anziane.
COME SI SVILUPPA LA BRONCHITE CRONICA
L‘aspetto radiologico della bronchite cronica
Una radiografia del torace mostra le alterazioni del tessuto polmonare e dei bronchi provocate dalla bronchite cronica.
I fattori favorenti
La bronchite cronica è causata da ripetute infezioni acute dei bronchi; i fattori che possono favorire l’insorgenza dì una bronchite acuta sono: le infezioni delle prime vie aeree, come il raffreddore, che indeboliscono le difese del tessuto bronchiale; l’esposizione al freddo e al fumo di tabacco, che agiscono secondo un meccanismo analogo. I disegni a lato illustrano l’azione di uno di questi fattori, il freddo: 1. Nell’aria inspirata sono sempre presenti virus e batteri; 2. Il freddo diminuisce i poteri di difesa dei bronchi e favorisce l’insediamento del virus; 3.1 virus provocano l’infiammazione acuta della parete dei bronchi. Questa prima infezione virale può essere ancora aggravata da una successiva infezione batterica.
LA DIAGNOSI DELLA BRONCHITE CRONICA |
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La spirometriaPer capire fino a quale punto la bronchite cronica ha compromesso l’efficienza dei polmoni, è possibile eseguire un esame chiamato spirometria: l’ammalato respira in un boccaglio collegato a un apparecchio, che valuta il volume dell’aria immessa con la respirazione tranquilla, quello immesso ed emesso con la respirazione profonda, il volume totale dei polmoni, e anche la velocità dell’espirazione |
le complicanze della bronchite cronica
Grazie all’esame spirometrico, è anche possibile diagnosticare con certezza le due principali complicazioni della bronchite cronica, l’asma e l’enfisema. In caso di asma, il volume dell’aria nei polmoni non è molto diminuito, ma è necessario un tempo molto più lungo del normale per espellere l’aria. Se invece il volume totale del polmone è diminuito, si sospetta un enfisema. Per diagnosticare l’asma, è anche possibile effettuare un esame spirometrico particolare, controllando le caratteristiche della respirazione dopo aver fatto respirare al paziente dell’aria contenente istamina, una sostanza che scatena i processi infiammatori. Il grafico a destra mostra le caratteristiche di un tracciato ottenuto con questo esame in una persona sana (in nero) e in una persona sofferente d’asma {in rosso): negli asmatici, la reazione all’istamina presente nell’aria è molto più lenta.
La bronchite cronica
Anche se diffusa, fra gli anziani, quanto il polmone senile, la bronchite cronica è una situazione patologica che può provocare gravi conseguenze: consiste in un’infiammazione cronica della mucosa che riveste i bronchi e ha come prima conseguenza un’eccessiva produzione di muco da parte di questo tessuto. La mucosa dei bronchi è formata da due tipi di cellule: quelle caliciformi che producono il muco, e quelle ciliate, provviste di una serie di microscopiche ciglia che, muovendosi continuamente, sospingono lo strato di muco verso l’alto, quindi verso la bocca. Questo meccanismo costituisce il più importante sistema di difesa della mucosa dei bronchi contro le sostanze nocive inalate: infatti, le polveri penetrate nei bronchi restano intrappolate nello strato di muco e sono espulse per i movimenti delle ciglia.Le infiammazioni dei bronchi possono alterare questo meccanismo: in primo luogo favoriscono la proliferazione delle cellule mucipare, che producono quantità eccessive di muco; in secondo luogo, oltre a ridurre il numero delle cellule ciliate, ne paralizzano le ciglia. In questo modo il muco prodotto in eccesso non può più essere rimosso e ristagna nei bronchi: su questo strato di muco possono proliferare dei microrganismi, che provocano infezioni perpetuando il processo infiammatorio. Si crea così un circolo vizioso, molto difficile da interrompere, che è alla base della bronchite cronica. Oltre che da processi infiammatori acuti, la bronchite cronica può essere provocata da numerose sostanze tossiche presenti nell’aria inquinata delle grandi città e in alcuni ambienti di lavoro. Il fumo di tabacco contiene poi grandi quantità di queste sostanze irritanti, e l’abitudine al fumo rappresenta una fra le cause più frequenti di bronchite cronica.
Questa malattia è estremamente diffusa: colpisce la maggior parte degli anziani che vivono nelle città ad alto inquinamento atmosferico, i forti fumatori e le persone esposte a sostanze irritanti nell’ambiente di lavoro.
I sintomi della bronchite cronica sono piuttosto aspecifici: in genere, si può sospettare la sua comparsa quando una persona è affetta per almeno tre anni consecutivi da una tosse persistente per alcuni mesi, con catarro, accompagnata da una febbre non molto elevata. Nei casi più gravi, il paziente ha un colorito bluastro e respira con difficoltà; ma anche nei casi più lievi diminuisce la resistenza agli sforzi che si manifesta con una caratteristica sensazione di fiato corto. Nei pazienti anziani, anche una forma lieve di bronchite cronica può essere preoccupante, perché contribuisce ad aggravare l’inevitabile deterioramento dell’apparato respiratorio.
Per prevenire e per curare efficacemente la bronchite cronica è in primo luogo necessario evitare il contatto con tutte le sostanze che determinano l’irritazione dei bronchi: smettere di fumare e cambiare, per quanto è possibile, l’ambiente di vita e di lavoro; chi ha raggiunto il pensionamento dovrebbe passare almeno un periodo dell’anno lontano dalle grandi città. In alcuni casi, il medico può prescrivere una terapia prolungata a base di antibiotici, per impedire la comparsa di continue infezioni a livello dei bronchi.