Colostomie e ileostomie aspetti e tipologie

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Colostomia e ileostomia

Le ileostomie e le colostomie, dette anche ani preternaturali o ani artificiali, consistono nell’abboccamento alla parete addominale di un segmento di ileo o di colon; questo viene eseguito chirurgicamente allo scopo di permettere la fuoriuscita del contenuto intestinale. Questo intervento può essere eseguito come trattamento chirurgico d’urgenza in caso di occlusione intestinale o come trattamento chirurgico elettivo. Un ano praeternaturale può essere confezionato allo scopo di mettere a riposo per un periodo di tempo un tratto di intestino escludendolo dal transito fecale (colostomia o ileostomia temporanea). In altri casi, in presenza ad esempio di una neoplasia del grosso intestino che viene giudicata inoperabile dal chirurgo, per la situazione loco-regionale e/o generale, oppure quando il tratto terminale del colon e del retto o tutto il grosso intestino devono venire asportati o messi a riposo permanente, viene effettuata la colonstomia o ileostomia a carattere definitivo (permanente).

Le indicazioni all’ano artificiale sono le seguenti:

1) decomprimere un intestino disteso per occlusione; 2) proteggere un’anastomosi a valle della stomia; 3) deviare temporaneamente all’esterno le feci in vista di un intervento di resezione intestinale per lesioni infiammatorie, ostruttive, neoplastiche o secondarie a patologia traumatica; 4) deviare definitivamente all’esterno le feci dopo asportazione dei segmenti distah del colon-retto.

confezionamento di colostomia a doppia ansa
Fig. 1Confezionamento di colostomia a doppia ansa su baguette

Dopo esteriorizzazione e resezione di un segmento colico ammalato la stomia deve essere confezionata a monte della lesione, in genere sulle porzioni mobih del colon: il cieco, il colon trasverso e il sigma; l’ileostomia sarà confezionata piìi a valle possibile. Ferme restando le indicazioni citate precedentemente, l’ano artificiale sarà effettuato il più a valle possibile; infatti più prossimale è la derivazione, maggiore è la perdita di liquidi ed elettroliti, più numerose le scariche giornaliere e più grave la macerazione cutanea circostante che può portare a fenomeni di ulcerazione, soprattutto nel caso delle ileostomie. L’ano artificiale, eseguito sia durante un intervento d’urgenza che un intervento di elezione, deve essere confezionato attraverso un’incisione cutanea a sé stante, rispetto alla laparotomia, allo scopo di evitare contaminazioni batteriche a livello della incisione addominale. Bisogna evitare l’abboccamento dell’intestino in prossimità di salienze ossee (spina iliaca, arcata costale) poiché un’eccessiva vicinanza con queste strutture renderebbe difficoltosa l’apposizione é la permanenza degli apparecchi contenitivi. La stomia può essere: a) a doppio orifizio (o ano a canne di fucile) che permette una derivazione completa delle feci creando nell’ansa portata all’esterno uno sperone che divide la stomia in due bocche nettamente distinte: una afferente, per lo scarico, ed una efferente defunzionalizzata. Per la realizzazione di questo tipo di ano artificiale la tecnica più utilizzata è l’esteriorizzazione di un’ansa conca su «baguette» (Figg. 1, 2, 3A). b) ad unico orifizio (o ano terminale) (Fig. 3B) dove la parte terminale di un’ansa viene abboccata direttamente alla cute (questo può essere effettuato anche con suturatrice meccanica).apertura ansa nell'ano preternaturale Fig 2. L’apertura cade sul lato afferente (A) dell’ansa e lo sperone impedisce alle feci di giungere nel lato efferente (E)

colostomia a doppio orifizio
Fig 3A. Colostomia a doppio orifizio su baguette

 

colostomia terminale
FIg 3B.Il segmento tratteggiato rappresenta il tratto di colon asportato

ILEOSTOMIE L’ileostomia terminale viene correntemente confezionata dopo colectomia totale (ad esempio per grave procto-colite ulcerativa, poliposi diffusa dal colon). Il problema pili importante dell’ileostomia tradizionale è la fuoruscita di una grande quantità di succo anterico con perdita di liquidi ed elettroliti. Per la presenza di bile ed enzimi digestivi, il succo ileale può inoltre provocare grave macerazione della pelle attorno alla stomia. CIECOSTOMIA La ciecostomia è un semplice intervento nel quale il lume ciccale viene messo in comunicazione con l’esterno attraverso la parete addominale. Si definisce fistola ciccale quando attraverso questa comunicazione si ottiene una parziale evacuazione del contenuto ciccale; questo intervento viene effettuato allo scopo di decomprimere l’intestino nel caso in cui la canalizzazione del colon a valle non è del tutto interrotta. Si definisce invece ano ciccale quando la ciecostomia viene effettuata per la completa evacuazione del contenuto intestinale. La ciecostomia trova indicazione in tutti i casi in cui si renda necessario garantire il transito intestinale (occlusioni, ostruzioni etc.) oppure nel caso risulti opportuno mettere a riposo funzionale il tratto di colon a valle del cieco (rettocolite ulcerosa, anastomosi colo-coliche; malattia di Crohn etc). Spesso la ciecostomia è temporanea. ALTRE COLOSTOMIE Le colostomie possono essere effettuate in qualsiasi punto del colon, ma per motivi tecnici si utilizzano in genere le porzioni piti mobili di questo (trasverso e sigma); solitamente le colostomie a doppio orifizio (a canne di fucile) si effettuano sul colon trasverso, mentre le colostomie ad unico orifizio (ano terminale) vengono confezionate sul sigma.

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