Come può una persona, da sola, rendersi conto di soffrire di qualche malattia nervosa?
All’inizio il semplice sospetto che qualcosa, a livello di sistema nervoso, non vada bene può già essere indice di qualche malattia nervosa, sebbene di natura benigna.D’altra parte, le persone con le quali viviamo generalmente individuano, con sufficiente affidabilita’,le alterazioni che possono presentarsi in un certo momento ;e’ necessario pertanto essere recettivi alle loro indicazioni per quanto riguarda il nostro normale stato di salute.Infine ,e’ necessario dire che non si deve dare un peso eccessivo al proprio stato di salute;non e’ pertanto consigliabile adottare un attteggiamento troppo analitico nei confronti di se stessi.
Parlarne a qualcuno aiuta in caso di malattia nervosa.
Quando ci sentiamo nervosi e irrequieti, qual’è la prima misura da adottare?
Generalmente questi sintomi sono la conseguenza di difficoltà e impedimenti che incontriamo nel corso della nostra vita quotidiana. In questi casi, la causa dello squilibrio è nota e pertanto ciò che si è venuto ad alterare è la capacità di affrontare quel determinato problema. È quindi necessario risolvere il conflitto che causa il nervosismo o analizzarlo parlandone con una persona cui si è legati,un familiare o un amico, al fine di poterne prendere coscienza e quindi di poterlo risolvere. Quando non risulta possibile in dividuare la circostanza scatenante, è consigliabile parlare alle persone con cui viviamo di quei sintomi che noi stessi abbiamo notato. Attraverso il dialogo è possibile giungere a delle conclusioni sia relativamente alle cause che relativamente a quei comportamenti o a quegli atteggiamenti che possono dimostrarsi contro-producenti.
Se, nonostante tutto ciò, sarà stato impossibile risolvere la situazione, sarà opportuno rivolgersi ad un centro specializzato, al fine di ricevere l’opportuna diagnosi.
Le piccole alterazioni emotive dell’infanzia in che misura riflettono i conflitti dei genitori?
Evidentemente, nella maggior parte dei casi; capita spesso, infatti, che i bambini amplifichino i conflitti che percepiscono attorno a loro. Nonostante questo, non è opportuno che i genitori abbiano paura di far trapelare le proprie angosce; anzi, proprio per il benessere loro e dei propri figli, è necessario che i genitori risolvano i loro problemi. Frequente mente si creano delle situazioni di squilibrio al fine di proteggere i propri figli; un tale atteggiamento non conduce a risultati positivi: per essere un buon padre e una buona madre è necessario essere, prima di tutto, dei buoni uomini e delle buone donne. Per tra smettere equilibrio, gioia di vivere ed entusiasmo per le cose, prima di tutto bisogna possederli.
Non sempre ciò che è normale corrisponde a ciò che è migliore
Se associamo l’anormalità alla depressione, all’apatia, alla noia, all’indolenza, sembra logico associare la normalità a tutto il contrario; pertanto la normalità potrebbe essere considerata sinonimo di felicità. Stando così le cose, esiste la normalità?
Mentre la felicità è un ambiguo termine filosofico, la normalità è un termine statistico. La normalità statistica può essere fonte di una profonda insoddisfazione intima e personale e talvolta allontanarsi dalla norma è l’unica strada che l’individuo può intraprendere per trovare se stesso. La psicologia e la psichiatria devono essere interpretate come elementi di aiuto e non come elementi «normalizzatori». La normalità non sempre è l’optimum.
Se non ti senti bene: domanda aiuto
Sollecitare l’aiuto dello psicologo o dello psichiatra non rappresenta un modo di zoppicare di fronte alle difficoltà? Non è un sintomo di sconfitta della persona?
Per chi affronta la vita come una sfida e divide le proprie azioni in vittorie e sconfitte, domandare aiuto può assumere questo significato. Certo è che ogni persona può attraversare periodi della propria vita in cui l’aiuto di un professionista può essere decisivo. D’altra parte, si potrebbe anche dire che sta sicuramente molto meglio chi chiede aiuto di chi nasconde i problemi che gli si pongono e spera che si risolvano da soli con il passare del tempo.
L’ottimo è nemico del bene
Cercare di raggiungere uno stato dì salute ottimo può rappresentare, per alcune persone, una vera e propria ossessione. In che misura la salute può diventare una meta irraggiungìbile e, per tanto, motivo di preoccupazione o di depressione?
La società usufruisce di un’informazione sempre maggiore per quanto riguarda la medicina e, generalmente, l’informazione costituisce un elemento positivo. Tuttavia esistono persone, con tendenza all’ossessività, che fanno della salute il centro della propria vita. In tali persone la paura della malattia diventa la malattia: si sentono conti nuamente il polso, vivono drammaticamente ogni piccolo fastidio, consultano medici e consumano molti farmaci. Tutti questi sintomi sono inquadrabili all’interno di differenti quadri nosologici, a seconda della personalità del paziente.