I traumi chiusi sono quelli in cui l’agente traumatizzante non penetra attraverso la parete toracica. Essi possono essere complicati sia da frattura dello sterno e delle coste, sia da lesione dei visceri endotoracici; a questi possono conseguire pneumotorace (presenza di aria nel cavo pleurico), emotorace (sangue nel cavo pleurico), enfisema mediastinico о sottocutaneo (aria nel mediastino o sottocute). Quando siano presenti sia aria che sangue in cavo pleurico si parla di emopneumotorace.
Le fratture dello sterno sono solitamente uniche e trasversali e possono accompagnarsi a compressione dei visceri sottostanti, in particolare del cuore e dei grossi vasi.
La complicanza più frequente è la frattura delle coste; questa può avvenire per raddrizzamento delle coste о per incurvamento di esse a seconda di dove agisce l’agente traumatizzante (Fig. 13).
si potrà avere il cosiddetto « respiro paradosso » in cui la zona del torace corrispondente alle fratture costali (lembo costale), viene attratta in dentro durante l’espirazione e sospinta in fuori durante l’espirazione (Fig. 15).
Un effetto dannoso di tale movimento paradosso si fa sentire sul mediastino, attratto durante l’inspirazione verso il lato indenne e sospinto durante l’espirazione verso la zona di frattura (movimento pendolare del mediastino); la conseguenza di ciò è il mancato svuotamento del sangue dalle vene cave al cuore. Il respiro paradosso non è sempre immediato dopo il trauma, talvolta esso si manifesta a distanza di ore о anche di giorni.
Per le fratture singole, non complicate, il trattamento consiste nel riposo e nella somministrazione di antalgici.
Per le fratture « a lembo » con respiro paradosso e dispnea a carattere ingravescente, il trattamento migliore è l’intubazione tracheale e la ventilazione meccanica assistita. Talvolta può essere utile un bendaggio elastico con imbottitura: cotone о gommapiuma. Il lembo costale può essere anche immobilizzato mediante introduzione di fili metallici.Nel prossimo post parleremo dei traumi viscerali chiusi.