Il trattamento delle ferite e tipi di suture possibili

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Di fronte ad una ferita sanguinantela ferita sanguinante deve essere trattata con emostasi immediata il primo atto terapeutico deve essere rivolto ad assicurare l’emostasi accurata per mezzo della legatura dei vasi. Ricordiamo che un’arteria completamente sezionata sanguina meno di un’arteria con sezione parziale della parete. Ciò è dovuto alla retrazione delle pareti arteriose che nel primo caso riducono al minimo il lume del vaso, mentre nel secondo tendono ad allargare la interruzione della parete.
Talvolta, in condizioni di emergenza, può essere necessario arrestare con mezzi di fortuna un’emorragia arteriosa, specialmente se la rottura di grossi vasi mette in pericolo la vita del paziente. A questo scopo bisogna comprimere fortemente il vaso leso contro un piano osseo a monte della lesione. In altri casi può essere utile apphcare un laccio emostatico.il laccio emostatico usato per arrestare delle emorragie Il laccio non dovrebbe rimanere stretto per più di 15-20 minuti per non correre il rischio di provocare una lesione ischemica permanente dei tessuti a valle. Inoltre alla rimozione di un laccio emostatico applicato per un tempo troppo lungo può seguire una situazione di shock (shock da laccio) dovuto alla brusca immissione in circolo di tossine provenienti dai tessuti necrotizzati.
Il secondo atto nella cura di una ferita è la pulizia e la disinfezione della soluzione di continuità. Ogni ferita deve infatti essere considerata come una porta di entrata per i germi patogeni.  A tale scopo è necessaria un’ampia detersione con soluzione fisiologica. La disinfezione della cute circostante la ferita si attua con sostanze a base di iodio. La parte cruentata deve invece essere disinfettata con acqua ossigenata diluita o con soluzione di Carrel-Dakin. Solo quando si è sicuri della sterilità della ferita si può procedere all’af-frontamento dei margini per mezzo della sutura.
La sutura delle ferite può essere effettuata coi punti staccati, semplici o da materassaio (secondo Donati)vari tipi di sutura cutanea, oppure attraverso suture continue intradermiche . I punti staccati semplici garantiscono il buon affrontamento dei margini se il chirurgo viene aiutato da un assistente; tale affrontamento risulta ugualmente buono qualora il chirurgo operi da solo effettuando punti secondo Donati. La sutura continua intradermica (Fig. 3c) garantisce la buona contrapposizione de margini evitando il segno dei punti di cute; dovrà tuttavia essere utilizzata qualora si abbia sicurezza nella pulizia della ferita e nella sua evoluzione.
Le suture vengono eseguite fondamentalmente con 2 tipi di il filo di suturamateriale di sutura: riassorbibili e non riassorbibili a seconda che questi vengano o non vengano disciolti nel tessuto ospite .
Sia i fili riassorbibili che i non riassorbibili possono essere ricavati da tessuto naturale o essere costituiti da materiale sintetico, il catgut semplice è ad esempio ricavato dall’intestino di pecora o di bue. I fili di sutura sono inoltre disponibili come multifilamento o monofilamento; questi ultimi sono meno traumatizzanti per i tessuti e non offrono ricettacolo a germi patogeni.
I fili di sutura multifilamento sono invece più resistenti e offrono una maggior tenuta del nodo rispetto al monofilamento.
I fili riassorbibili (catgut, dexon, vicryl) servono per avvicinare i lembi di tessuti profondi (sottocute e muscoli) e vengono lentamente riassorbiti dall’organismo. I fili non riassorbibih (seta, nylon, mersilene etc) sono usati per avvicinare i lembi di cute. Tessuti profondi particolarmente resistenti o poco vascolarizzati (fasce) potranno essere suturati anch’essi con fih non riassorbibih che in genere presentano maggior resistenza.
II calibro del materiale di sutura varia in rapporto all’uso richiesto, alla sede della ferita ed alla forza necessaria per avvicinare i margini. Nel tessuto sottocutaneo può essere usato catgut 2-0 o 3-0 mentre per la pelle si usano fili 3-0, 4-0. Per le ferite della faccia è indicato l’impiego di filo molto sottile 4-0 o 5-0.
Attualmente i fili di sutura sono montati su aghi a traumatici di più facile impiego, che producono un solco di minori dimensioni nel passaggio attraverso i tessuti.
Le suture possono essere eseguite inoltre utilizzando graphes metalliche con suturatrici meccaniche per cute. In caso di ferite al volto molto superficiali si possono usare inoltre strisce adesive che non richiedono anestesia e non lasciano il segno e vengono chiamati steryl streep.
Le ferite lacero-contuse devono essere trattate con ancora maggior cura. È necessario rimuovere tutti i tessuti devitalizzati, regolarizzare i margini e suturare solo se si è sicuri dell’asetticità. Altrimenti dovranno essere lasciate guarire per seconda intenzione sotto una medicazione rigorosamente asettica. Quest’ultimo trattamento deve essere riservato anche alle ferite che giungono all’osservazione dopo molte ore. Infatti in questo
caso è già in atto la formazione di tessuto di granulazione, per cui non è più possibile un’accurata pulizia in profondità ed un affrontamento dei margini.
Le ferite particolarmente inquinate o già infette possono richiedere il contemporaneo trattamento generale con antibiotici.
Si deve sempre associare la profilassi antitetanica. Le piaghe e le ferite con perdita di sostanza possono richiedere la riparazione mediante trapianti cutanei.
I punti di sutura devono normalmente essere rimossi in 6°-7°giornata, quando i processi di cicatrizzazione sono sicuramente avvenuti. I punti al viso ed al collo possono essere tolti più precocemente. Bisogna inoltre ricordare come il segno lasciato dai punti è più evidente quanto più tardivamente questi vengono rimossi.Le ferite non devono mai essere esposte ai raggi direti del sole in quanto potrebbero tingere la cicatrice come si trattasse di un tatuaggio.E’ opportuno quindi coprire la ferita con il cerotto oppure applicare le creme apposite con protezione alta ai raggi uv.

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