aterosclerosi e arteriosclerosi

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sedi aterosclerosi

 

I tratti del sistema arterioso più frequentemente interessati dall’aterosclerosi sono indicati

in colore più scuro nel disegno a lato. Come si può notare, la malattia colpisce

soprattutto in punti in cui le arterie si biforcano: probabilmente, in queste zone il flusso di

sangue forma delle turbolenze, che spingono le molecole di colesterolo contro

le pareti delle arterie. I vasi sanguigni più colpiti sono: 1. Arteria cerebrale anteriore;

2. Cerebrale media; 3. Cerebrale posteriore; 4. Circolo arterioso cerebrale;

5. Basilare; 6. Vertebrale; 7. Carotidea; 8. Innominata; 9. Aorta; 10. Coronarie; 11. Renale; 12.

Addominale; 13. Iliaca; 14. Iliaca interna; 15. Femorale; 16. Poplitea.

La differenza tra aterosclerosi e arteriosclerosi:

Anche se molto spesso vengono confu­se, aterosclerosi e arteriosclerosi sono due malattie estremamente diverse.

L’arteriosclerosi è un fenomeno pra­ticamente inevitabile provocato dal­l’invecchiamento, e consiste nel fatto che il tessuto elastico presente nella parete delle grandi arterie, soprattutto nell’aorta, viene progressivamente so­stituito da fibre connettive: le arterie così, alterate diventano più rigide e tendono a dilatarsi leggermente; que­sta lesione non provoca, però, gravi conseguenze.

Una malattia solo apparentemente simile è l’arteriolosclerosi: si manifesta a livello delle piccole arterie e consiste in un’alterazione dello strato interme­dio della loro parete. L’arteriolosclero­si si verifica come una conseguenza dell’ipertensione arteriosa ed è segno di una alterazione piuttosto grave di queste piccole arterie.

L’aterosclerosi è invece caratteriz­zata dal fatto che le arterie sono colpi­te da lesioni circoscritte, costituite da placche che contengono un’elevata quantità di colesterolo. Questa malat­tia è estremamente più importante dell’arteriosclerosi, perché è alla base di numerose malattie dell’apparato cardiocircolatorio, tanto da rappresen­tare la più importante causa di morte nei paesi a elevato tenore di vita, fra i quali l’Italia. Inoltre, a differenza del­l’arteriosclerosi, non può essere consi­derata una semplice conseguenza del­l’invecchiamento: l’aterosclerosi è una vera e propria malattia che colpisce al­cune persone in età relativamente gio­vane, e lascia indenni altre persone an­che nell’età avanzata; è anche una ma­lattia che può essere prevenuta, perché i fattori che la determinano e che la fa­voriscono sono stati identificati.

La comparsa dell’aterosclerosi è preceduta da una serie di lesioni delle arterie, evidenti in età precoce: infatti il colesterolo è necessario per il funzio­namento dell’organismo, ed è presente nel sangue, legato alle lipoprotéine, anche in condizioni normali. Fin dal­l’infanzia, alcune lipoprotéine, dette LDL, portano il colesterolo a deposi­tarsi sulle pareti delle arterie, forman­do delle strie grasse; queste strie ven­gono però dissolte dall’intervento di altre lipoprotéine, le HDL.

Per motivi ancora ignoti, le cellule che costituiscono il rivestimento delle arterie possono però alterare il loro funzionamento, e non cedere più il co­lesterolo assorbito: secondo alcuni stu­diosi, si tratterebbe di una lesione di tipo tumorale benigno. La conseguen­za è, comunque, la formazione di una placca infarcita di colesterolo, che con il passare del tempo può assumere una consistenza fibrosa o calcificarsi.

La formazione di queste placche di colesterolo provoca un progressivo re­stringimento delle arterie e si manife­sta, quindi, con gravi disturbi circola­tori: conseguenze particolarmente gravi hanno le lesioni delle arterie che portano sangue al cervello e al cuore, ma anche l’aterosclerosi delle arterie dell’intestino o degli arti si manifesta con sintomi preoccupanti. Di solito, i primi sintomi dell’aterosclerosi si manifestano dopo i quaranta o i cinquant’anni, ma la malattia può colpire an­che persone molto giovani. In genera­le, le donne sono colpite da ateroscle­rosi in età più avanzata, dopo la meno­pausa: gli ormoni femminili presenti in elevata concentrazione nel sangue du­rante l’età fertile hanno effetto protetti­vo contro l’aterosclerosi.

Le conseguenze dell’aterosclerosi sono gravi e difficili da curare: per questo motivo è molto importante cer­care di prevenire l’insorgenza della malattia evitando tutti i fattori che possono favorirla già negli anni della giovinezza e della maturità. Fonda­mentale è il ruolo della dieta: riducen­do il consumo di cibi ricchi di coleste­rolo, come il tuorlo d’uovo, la cervella, i grassi animali in genere, preferendo l’uso di grassi vegetali polinsaturi, co­me gli oli di soia, di vinacciolo, di mais, ed evitando di seguire una dieta troppo calorica, si riesce a prevenire o comunque a rallentare l’insorgenza dell’aterosclerosi. Un altro fattore che favorisce l’aterosclerosi è l’ipertensio­ne: questo costituisce un motivo in più per seguire le cure prescritte.

L’abitudine al fumo contribuisce a ledere le arterie e aggrava l’ateroscle­rosi; l’unico consiglio possibile è quel­lo di smettere di fumare, anche per prevenire gravi lesioni dei polmoni. La vita sedentaria rallenta il consumo dei materiali nutritivi e può favorire un aumento della concentrazione di gras­si nel sangue: fare una passeggiata o qualche esercizio di ginnastica ogni giorno è utile contro l’aterosclerosi.

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