Utilizzo delle calze anti trombo nella chirurgia protesica

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Nella chirurgia ortopedica ,che ha fatto passi da giganti negli ultimi vent’anni, molteplici sono le problematiche che entrano in gioco relative alla circolazione ematica legate ad una diminuzione della mobilità del paziente ed all’interessamento delle fasce muscolari che sono state scollate per permettere l’impianto della protesi. Vi sono numerosi studi condotti negli anni che hanno dimostrato come la gestione corretta dell’assetto della coagulazione prevenga il formarsi di trombo emboli così rischiosi per la vita della persona. Il paziente “tipo”, candidato alla protesi ,generalmente è over 60 anche se vi sono altre patologie che comportano una precoce usura delle parti cartilaginee del ginocchio e dell’anca in soggetti più giovani. Le misure preventive mirano a ridurre al minimo la possibilità di formazione del trombo e secondo gli standard attuali sono possibili grazie all’assunzione per via sottocutanea di enoxaparina sodica nel dosaggio di 4000 u.i oppure di 2000 u.i salvo diversa indicazione variabile in funzione di particolarità del paziente in oggetto. Uso di calze anti trombo per un periodo che va dai due mesi ai quattro mesi dopo l’intervento e comunque fino a ripresa totale del carico senza uso di stampelle. Queste due misure preventive sembra diano sufficienti garanzie nella prevenzione di questa complicanza . Purtroppo in alcuni casi la prevenzione fallisce per condizioni particolari di predisposizione dell’ammalato e pertanto si manifesteranno sintomi più o meno gravi che andranno trattati adeguatamente. In quasi tutti gli ospedali ormai i ricoveri vengono effettuati dopo un pre-ricovero che è mirato a raccogliere tutte le informazioni sanitarie della persona al fine di individuare tutti i rischi correlati a condizioni di morbilità preesistenti. Una valutazione chirurgica si rende necessaria quasi sempre in caso di pazienti affetti da vene varicose perché tendenzialmente andrebbero più facilmente incontro alla formazione di trombo emboli.

immagine simbolica che mostra un agglomerato di globuli rossi e altri elementi ematici determinanti nella formazione del trombo.
Disegno simbolico di agglomerato di globuli rossi e proteine del sangue nel trombo

Cos’è un trombo e come si forma all’interno di un vaso sanguigno?

Per trombo si intende un agglomerato di piastrine ,globuli rossi ,fibrina ed altre proteine ematiche che si forma all’interno di un vaso sanguigno arterioso o venoso, solitamente come conseguenza di un processo traumatico o infiammatorio del vaso stesso. Una volta immessosi nel torrente circolatorio il trombo giunge al polmone e può dare origine a fenomeni senza segni sintomatologici evidenti( se si parla di piccolissimi trombi) fino a fenomeni importanti per l’ostruzione di grosse arterie polmonari. Affinché si formi il trombo è necessario che il flusso ematico rallenti (come in occasione della ridotta mobilità in seguito ad intervento chirurgico per protesi) e questo rischio nell’anziano è più alto rispetto ad altre fasce di età. Nella maggioranza dei casi si forma nelle vene della gamba o coscia e quando si distacca dalle pareti venose seguendo il percorso ematico raggiunge il ventricolo destro per essere poi spinto nella circolazione polmonare e cioè nelle arterie polmonari.

Il trombo attraversa la vena cava inferiore e giunge al ventricolo destro per poi passare nelle arterie polmonari dove crea embolia polmonare
percorso semplificato del trombo dall’arto inferiore fino al cuore e poi al polmone

L’embolia si manifesta con dolore toracico ,dispnea tosse con saliva e striature di sangue,sincope fino alla morte se non si interviene tempestivamente.(In caso di embolia massiva). Nel caso di emolia ma non massiva la sintomatologia rimane simile ma meno accentuata. Il trattamento consiste in una terapia anticoagulante con l’intento di sciogliere il trombo e, quindi ripristinare la circolazione del sangue al polmone attraverso l’assunzione di specifici farmaci anticoagulanti(eparinoidi).

Gli esami che mettono in chiaro la presenza di embolia polmonare sono l’ecocardiogramma che mostrerà il sovraccarico del ventricolo destro e soprattutto l’Angio Tac polmonare con mezzo di contrasto che evidenzierà area colpita del polmone e la sua entità . La trombo embolia polmonare origina molto spesso dalla TVP cioè trombosi venosa profonda che origina negli arti inferiori come detto prima.

Come indossare calze anti trombo post intervento protesi

Ci sono diversi tipi di calze elastiche che rispondono a bisogni specifici e che quindi vanno utilizzate solo dopo prescrizione specifica medica. Nel caso di interventi ortopedici agli arti inferiori le calze vengono fatte indossare a volte lo stesso giorno dell’intervento o il giorno seguente. Generalmente sono di colore bianco anche se non importa per la funzione e hanno un grado di compressione variabile che è più forte nella parte distale(piede e caviglia) e via via meno risalendo verso ginocchio e coscia. I medici potrebbero preferire quelle autoreggenti che giungono alla radice della coscia così da fornire una compressione graduale e completa sull’arto inferiore. Esistono dei modelli che hanno l’allacciamento sul bacino con appositi lacci elastici e ne esistono altre che si fermano all’altezza del ginocchio e per questo chiamate “a gambaletto”. La pressione di compressione esercitata è media e di circa 35mm Hg(millimetri di mercurio). Alcune marche possiedono nella confezione un telino di stoffa di raso che opportunamente posizionata sul piede facilita lo scorrimento e l’applicazione della alza.

E’ molto importante che la cute sia pulita ed asciutta e non vanno mai applicate polveri(tipo borotalco) per facilitare l’applicazione perchè diventerebbe poltiglia con la sudorazione della cute(terreno fertile per germi). Le calze ,attraverso la forza di compressione, premendo sui muscoli li aiutano a loro volta comprimono le vene migliorando il ritorno venoso verso il cuore impedendo una circolazione ematica rallentata chiamata in causa nella formazione del trombo.

Generalmente vengono indossate per tutto il giorno e potrebbero essere rimosse la notte quando si va a dormire. La durata di applicazione viene definita dal medico e non è inferiore al mese dall’intervento. Se il paziente non ha altre malattie legate alla circolazione dopo il periodo di riabilitazione e sempre dopo parere medico può tornare a camminare senza indossare le calze elastiche a compressione graduata.

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