Passaporto d’impianto

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La chirurgia protesica ha contribuito negli ultimi 25 anni a migliorare notevolmente la qualità di vita delle persone con problemi di mobilità causate dall’invecchiamento naturale delle articolazioni o successivamente ad artrosi post traumatica. Grazie ad essa sempre meno anziani hanno bisogno di deambulare con bastoni di supporto. Un tempo infatti molti anziani con gravi artrosi dell’anca o del ginocchio loro malgrado subivano un decadimento dello stile di vita e finivano con il deprimersi costretti a casa per la maggior parte del giorno.

Le persone dunque adesso con la loro protesi possono tornare e continuare a svolgere le proprie attività di tutti i giorni,possono fare lunghe passeggiate,andare a raccogliere funghi ,fare sport leggeri e così via.

Io lavoro in ospedale nel settore ortopedico e spesso ricevo telefonate di persone operate di protesi (anche a distanza di anni) che mi chiedono alcune informazioni sulle loro protesi. Tra le domande comuni troviamo: 1)Devo eseguire una risonanza magnetica,la mia protesi di che materiale è fatta? Posso farla tranquillamnte?2)Posso viaggiare in aereo e i rilevatori metal detector suoneranno?3)Ho sentito dire che le parti in metallo possono dare metallosi del sangue è vero?

Molte di queste domande sono generate dalla paura e dalla scarsa informazione ricevuta a riguardo della propria protesi(o mezzi di sintesi) che è stata impiantata.

Voglio rassicurare le persone invitandole a chiedere al proprio ortopedico queste informazioni e mi sento di affermare secondo la mia personale conoscenza che : la protesi non fa suonare i rilevatori presenti negli aeroporti in linea teorica;è generalmente possibile eseguire RMN in quanto il materiale di cui sono fatte le protesi non è ferroso e non reagisce con i campi elettromagnetici;le protesi moderne non danno metallosi in quanto non ci sono attriti tra le superficie metalliche poichè attutite da inserti in polietilene.

Importanza del patentino della protesi

Il patentino racchiude alcune fondamentali informazioni che serviranno a certificare che tipo di sintesi è stata fatta che tipo di protesi e in quale parte del corpo e l’ospedale presso cui è stata impiantata.Conterrà: dati anagrafici del paziente ,cognome e nome ,data di nascita, indirizzo e telefono e zona del corpo dove è stata impiantato il mezzo di sintesi facendo un segno sul disegno raffigurante un uomo presente sul patentino. Conterrà le informazioni dell’ospedale con il nome ,indirizzo ,numero di telefono nome impianto con la relativa marca(es depuy oppure lima etc.. etc..),data dell’intervento chirurgico ,diagnosi . Sul retro del patentino ci sono degli appositi spazi dove verranno incollate le etichette presenti nelle confezioni dei pezzi che compongono la protesi e attraverso le quali si risalirà facilmente al tipo di materiale di cui esse sono costituite.Il personale dell’areoporto potrebbe chiedere un documento che certifichi e mostrando il patentino non vi saranno problemi. Se il patentino non viene fornito è utile farsi rilasciare in sede di dimissione un certificato che attesti la presenza della protesi .

Il patentino potrebbe avere un disegno simile per cerchiare la parte corporea contenente la protesi per essere facilmente individuabile a colpo d’occhio.

Fare la risonanza magnetica con i mezzi di sintesi è possibile e non comporta rischi, è utile comunque avere le informazioni del materiale di cui è fatta la protesi per mostrarla al personale sanitario della RMN

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