Faringiti,Glossiti,Tonsilliti:Le malattie della faringe

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Le principali patologie a carico dell’orofaringe sono:

le malattie dell'orofaringe dalle tonsilliti acute a quelle croniche
le malattie dell’orofaringe dalle tonsilliti acute a quelle croniche

1)Malformazioni congenite
Sono costituite dalla cheiloschisi, o labbro leporino, e dalla palatoschisi.

2) Glossopatie
Si distinguono in glossopatie ipertrofiche e atrofiche, secondarie generalmente a fattori generali (anemia, disturbi epatici e gastrointestinali); glossiti e stomatiti aspecifiche acute e croniche, fra cui la più importante è l’angina di Ludwig o flemmone sottolinguale del pavimento orale. Quest’ultima forma deve essere curata con antibiotici e sulfamidici e, se necessario, con l’incisione per via esterna del flemmone del pavimento orale.
Tra le manifestazioni di carattere traumatico, ricorderemo le ulcere da decubito della mucosa della guancia e del bordo linguale, che possono simulare anche un processo tumorale (la biopsia permette di fare la diagnosi differenziale), e le leucoplachie, forme precancerose molto sensibili alla radioterapia (plesioterapia).
3) Tumori
I tumori benigni sono molto rari e sono rappresentati da fibromi, angiomi, neurinomi, ecc.
4) Malattie delle tonsille palatine
Le tonsille palatine sono contenute in una loggia ümitata anteriormente e posteriormente da; muscoli del palato molle (pilastri anteriori e posteriori) e lateralmente dal muscolo costrittore superiore della faringe. Da un punto di vista istologico è importante sottolineare che le tonsille palatine sono costituite da un ammasso di cellule lin-foidi ed epiteliali tra loro in «simbiosi». Tali ammassi svolgono un compito fondamentale nd complesso delle attività reattive ed immunitarie dd soggetto in ispecie nei primi anni di vita. Pertanto l’asportazione delle tonsille è da evitare sino al-1 l’età di 5-6 anni, a patto che le flogosi non siano troppo frequenti e che non si tratti di flogosi che danno origine a malattie quali le manifestazioni reumatiche, la glomerulonefrite acuta e forse alcune malattie del collageno.quadro obiettivo dell'orofgaringe in alcune delle più importanti affezioni faringotonsillari
Le più comuni infezioni tonsillari sono le seguenti (Fig. 8):
a) Faringo-tonsilliti acute aspecifiche. Poiché ogni processo tonsillare acuto si accompagna ad una flogosi della mucosa faringea, è più corretto parlare di faringo-tonsilliti acute.
Le faringo-tonsilliti aspecifiche si dividono in: faringo-tonsillite eritematosa, follicolare, lacunare, pseudomembranosa, ulcerosa e necrotica.

La faringotonsillíte eritematosa si manifesta con un arrossamento ed aumento di volume delle tonsille e della mucosa orofaringea. L’eziologia è virale ed è accompagnata di solito da una rinite virale e molto spesso da tracheobronchite.
Tra le forme virali è da inquadrare la mono-nucleosi infettiva, caratterizzata da un notevole aumento di volume delle tonsille, con linfoadenopatia sottomandibolare e latero-cervicale molto cospicua, e febbre anche elevata.
Le forme batteriche, prodotte prevalentemente da stafilococchi, streptococchi, pneumococchi, ecc., producono un essudato bianco giallastro sulla superficie tonsillare a forma di piccoli punticini o tra di loro confluenti sino a formare una membrana  che copre tutta la tonsilla senza superare il confine della stessa. L’asportazione della membrana è facile e non provoca sanguinamento.
La terapia è a base di antipiretici e antibiotici.
Complicanze delle tonsilliti acute. La complicanza più frequente delle faringo-tonsilliti acute è l’ascesso peritonsillare, che è costituito dalla raccolta di materiale purulento tra tonsilla e loggia tonsillare. Si accompagna a febbre elevata, linfoa-denopatia satellite, difficoltà e dolore alla deglutizione ed alla fonazione. La terapia è chirurgica e consiste nell’incisione della formazione ascessua-le e nello sbrigliare con pinza di Klemmer le varie concamerazioni in cui è raccolto il materiale purulento. L’ascesso peritonsilläre non trattato può evolvere in flemmone perifaringeo e della loggia retrostiloidea.
La terapia è a base di antibiotici a largo spettro e a dosi massicce.


b) Faringo-tonsilliti acute specifiche. La faringo-tonsillite difterica è una malattia contagiosa provocata dal Corynebacterium diphteriae, che produce una potente esotossina che può dare lesioni a distanza a carico del miocardio e del sistema nervoso.
Localmente l’angina difterica provoca un’infiammazione fibrino-necrotica con formazione di pseudo-membrane che oltrepassano la superficie tonsillare invadendo i pilastri ed il palato. Tali pseudo-membrane sono fortemente aderenti e la loro asportazione è difficile e provoca emorragia. La malattia è accompagnata da febbre e da linfoadenopatia satellite. Le condizioni generali sono molto scadute. La diagnosi si basa sul riconoscimento del batterio coltivato in adatto terreno di coltura.
La terapia è a base di antibiotici a forti dosi e sieroterapia con siero antidifterico. È consigliabile l’uso di estratti di corteccia surrenalica per combattere la grave astenia. La profilassi della malattia, attuata con vaccino antidifterico durante l’infanzia, ha fatto praticamente scomparire la malattia in Italia
la faringo-tonsillite fuso-spirillare è caratterizzata da una necrosi più o meno profonda del parenchima tonsillare, ricoperta da materiale che provoca un’escavazione ricoperta da essudato sanioso e putrido. Tale forma è conosciuta come angina di Plaut-Vincent, in cui di solito l’ulcerazione è unilaterale Questa angina è sostenuta da un’associazione del bacillo fusiforme di Plaut con la spirocheta di Vincent. La terapia è a base di antibiotici per via locale e generale. Le flogosi della faringe che compaiono in corso di malattie esantematiche sono chiamate «angine rosse» poiché tutta la mucosa è arrossata dall’esantema. Compaiono nel corso del morbillo, della varice;-la, ecc. La più importante di tutte è la faringo-tonsillite scarlattinosa che può dare origine ad un’angina ulcero-necrotica e che può estendersi alla mucosa nasale, auricolare, laringea, ecc. Il quadro clinico generale è molto grave.
Il pemfigo della faringe è caratterizzato dalla comparsa di vescicole sierose od emorragiche che compaiono nel palato ma anche nella mucosa nasale, laringea e congiuntivale. I sintomi sono modesti e la disfagia compare soltanto quando avviene l’ulcerazione delle vescicole. Tale angina fa parte della malattia generale per la quale si rimanda ai trattati di dermatologia-La faringo-tonsillite erpetico-bollosa è caratterizzata dalla comparsa di vescicole sulla mucosa del palato, dei pilastri anteriori, delle labbra ed è accompagnata da intensa odinofagia, febbre elevata, adenopatia satellite. In seguito si assiste alla rottura delle vescicole e alla formazione di ulcere. la terapia è a base di sintomatici quali colluttori e vitamina B.
c) Tonsilliti croniche. La tonsillite cronica può rappresentare l’esito di un processo acuto oppure instaurarsi come tale sin dall’inizio. In entrambi i casi si tratta di un’incapacità della tonsilla di espletare il suo normale compito di elaborazione di materiale anticorporale.
Tale situazione è da distinguere nettamente da l’iperplasia tonsillare che si manifesta soprattutto nel bambino. Dal punto di vista obiettivo, la tonsillite cronica è caratterizzata dalla presenza di zaffi di pus biancastri che vengono rimossi con la spremitura. Le tonsille possono essere ipertrofiche, ma molto più spesso, per fenomeni di necrobiosi, appaiono piccole e sclerotiche. Molto spesso si può osservare un’iperemia congestizia dei pilastri anteriori. Dal punto di vista soggettivo, la disfagia è praticamente assente oppure lieve e saltuaria. Di particolare importanza sono le tonsilliti croniche causate dallo streptococco beta-emolitico, poiché possono dar luogo alle cosiddette manifestazioni metafocali. In questo caso la tonsillite cronica dà origine e mantiene alcuni quadri quali la malattia reumatica. Meno sicura è la dipendenza dalle tonsilliti croniche focali di altre manifestazioni reumatiche quali le uveiti, le iridocicliti, le neuriti ottiche, la corea minor e le malattie del collageno.
La terapia della tonsillite cronica, soprattutto se si sospetta la presenza di un fatto focale, è esclusivamente chirurgica e deve essere eseguita tempestivamente onde impedire l’autonomizzazione delle malattie metafocali.

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