TRATTAMENTO DELLA COLITE

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attacco-di-coliteIl termine colite comprende tutte le infiammazioni del colon o, più in generale, dell’intestino crasso; le coliti possono avere un’evoluzione acuta, cioè insorgere improvvisamente e guarire in pochi giorni, ma più spesso assumono un andamento cronico.
Le più rare forme acute possono essere provocate da un’intossicazione causata da alimenti irritanti o avariati, oppure da allergie ad alcuni cibi, come
il latte, le uova o il pesce. Le forme croniche possono essere causate da un’alimentazione errata, dall’abuso di purganti oppure da fattori emotivi.

Una forma piuttosto comune di colite è dovuta a fattori emotivi: veniva chiamata, in passato, colite spastica, mentre oggi molti medici preferiscono definirla sindrome del colon irritabile. Questa malattia, che colpisce le persone ansiose, è più evidente nei periodi di maggiore tensione emotiva: si manifesta con fasi alternate di stitichezza e di diarrea, che sono sempre associate a una notevole instabilità emotiva, per cui il paziente, nel corso della stessa giornata, può alternare stati di serenità e malinconia. Spesso, la sindrome del colon irritabile è associata ad altri disturbi psicosomatici: mal di testa, irregolarità mestruali, nausea.

In passato, nella cura di tutte le malattie infiammatorie dell’intestino come le coliti o le diverticoliti, era consigliata una dieta povera di fibre vegetali: le fibre, infatti, aumentano la massa delle feci, e si pensava che questo maggior volume del materiale di rifiuto potesse non solo aggravare la diarrea spesso presente nelle infiammazioni dell’intestino, ma anche rendere più gravoso il lavoro dell’intestino ammalato. Studi recenti hanno dimostrato che le malattie infiammatorie dell’intestino sono particolarmente rare nelle popolazioni che seguono una dieta ricca di fibre vegetali: si è così giunti alla conclusione che la terapia più, razionale di questo tipo di malattia sia costituita da una dieta ricca di fibre. Queste due affermazioni sono in contrasto solo apparente: infatti, la dieta povera di fibre resta consigliabile nelle fasi acute delle
malattie del colon, contraddistinte da dolore o diarrea, mentre la dieta ricca di fibre deve essere eseguita nei periodi di benessere, per prevenire le ricadute. Per esempio, nei casi di colite ulcerosa, una gravissima infiammazione del colon su base psicosomatica, durante gli attacchi più gravi è addirittura necessario sospendere l’alimentazione normale, o somministrare liquidi ricchi di glucosio e per via endovenosa; quando l’attacco si attenua, l’ammalato deve seguire una dieta praticamente priva di fibre, che comprende solo cereali cotti, pane tostato, carne cotta a vapore e privata del grasso e del connettivo, e uova. Solo al termine della crisi, il paziente può consumare piccole quantità di frutta e verdura, cotte e frullate; nel periodo successivo, però, deve aggiungere alla dieta quantità sempre maggiori di cibi ricchi di fibre
vegetali, verdura, frutta e cereali integrali. In questo modo, dopo un tempo ragionevole, la sua dieta deve comprendere cereali, pane, pasta e riso integrali; molta verdura cotta e cruda, soprattutto carciofi, catalogna, legumi; frutta non privata della buccia. In molti casi, è consigliabile aggiungere agli alimenti anche la crusca: la quantità consigliabile è di uno o due cucchiai al giorno, che si possono aggiungere a sformati, minestre o polpette. Se la consistenza della crusca non è gradita, si possono consumare biscotti dietetici con crusca. Questo tipo di dieta è estremamente utile anche in caso di stitichezza: consumando tutti giorni una quantità piuttosto elevata di fibre vegetali, è possibile risolvere il problema e abbandonare l’impiego dei farmaci lassativi, che possono provocare lesioni anche irreversibili dell’intestino.

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