Come sentire meglio?

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Un certo calo della sensibilità uditiva deve essere considerato del tutto normale nelle persone anziane: questa alterazione è legata al progressivo invecchiamento di tutte le strutture che formano l’orecchio e delle vie nervose che portano le sensazioni uditive al cervello. L’orecchio ha una struttura estremamente complicata: i suoni raccolti dal padiglione auricolare raggiungono il timpano, una membrana che viene fatta vibrare e trasmette il movimento a una catena di tre ossicini; questi, a loro volta, trasmettono le loro vibrazioni alla coclea, che contiene le cellule nervose capaci di elaborare le onde sonore e di trasformarle in impulsi nervosi che vengono trasmessi al cervello.
Nell’età avanzata si verifica un deterioramento di tutte queste strutture: il timpano e le articolazioni fra gli ossicini si irrigidiscono, le cellule della coclea e le fibre nervose vanno incontro a fenomeni di degenerazione.Di primo acchito, la lesione dell’orecchio si manifesta con un’incapacità di percepire i suoni acuti, come una sirena, il trillo di un telefono, il frinire di un grillo, mentre resta normale la percezione della voce umana; ma con il passare del tempo diventa più difficile percepire anche i suoni di bassa tonalità; in fase avanzata, la lesione dell’orecchio impedisce il sentire anche la voce umana. Questa situazione ha grave ripercussione sull’equilibrio psicologico dell’anziano: chi sente male, infatti, tende progressivamente a isolarsi dagli altri.

Una forte riduzione dell’udito può limitare enormemente l’autonomia di una persona anziana, e può contribuire al suo progressivo isolamento, portando alla comparsa di gravi problemi psicologici: è quindi essenziale non trascurare i problemi dell’udito, ma rivolgersi tempestivamente a un medico specialista, che deciderà se è possibile cercare di correggere chirurgicamente la malattia responsabile della sordità, o se è consigliabile ricorrere all’uso di una protesi acustica, che può in  molti casi riportare praticamente alla normalità l’udito del paziente con notevoli miglioramenti anche psicologici.

orecchio-interno
l’rorecchio esterno costituito dal padiglione auricolare attraverso il condotto uditivo porta al timpano da cui si prosegue verso l’orecchio medio dove nella sua cavita’ troviamo le strutture della tromba di eustachio e dagli altri componenti come la staffa ,il martello e l’incudine.Proseguendo verso l’interno si giunge all’orecchio interno dove e’ situato il labirinto.

LE CURE CHIRURGICHE

In alcuni casi di sordità si può intervenire chirurgicamente: nell’otospongiosi, ad esempio, che è una forma di sordità provocata da una malattia degli ossicini che trasmettono il suono nell’orecchio, si può ricorrere alla mobilizzazione della staffa o alla sua sostituzione con un organo artificiale. Questa operazione prende il nome stapedectomia. Per la cura della sordità dovuta ai postumi di un’otite si è sviluppata la timpanoplastica, un intervento chirurgico di riparazione del timpano oppure di sua sostituzione, avente lo scopo di restituire all’orecchio una capacità funzionale che sia il pili possibile prossima a quella normale. Trattandosi di vere e proprie operazioni, questi rimedi contro la sordità non sempre sono adatti per gli anziani.

LE PROTESI ACUSTICHE

Gli apparecchi acustici attualmente in commercio sono in grado di correggere i disturbi uditivi derivanti da malattie del timpano e dei tre ossicini che trasportano le onde sonore dal timpano ai recettori nervosi. Questi apparecchi sono costituiti da un microfono, da un circuito di amplificazione e da un apparecchio riproduttore; i modelli più recenti hanno dimensioni talmente limitate da poter essere mimetizzati nelle stanghette di un paio di occhiali o da poter essere completamente inseriti nel condotto uditivo. Nelle comuni protesi acustiche vengono amplificati i suoni di media frequenza, che corrispondono alla voce umana, mentre i suoni di frequenza più bassa o più alta vengono trascurati. Inoltre, questi apparecchi dispositivo per ipoacusiacomprendono un sistema di regolazione che impedisce la percezione dei suoni più intensi. Questo sistema è necessario per combattere il cosiddetto fenomeno del reclutamento, che si verifica proprio quando l’orecchio non percepisce bene i suoni, e consiste nel fatto che, quanto più intenso è un suono, tante più cellule vengono reclutate per percepirlo. In pratica, un paziente affetto da una riduzione dell’udito può percepire normalmente i suoni più intensi e se l’apparecchio acustico provvedesse ad amplificarli normalmente, l’effetto sarebbe molto sgradevole, o addirittura lesivo per l’orecchio.

L’ORECCHIO ARTIFICIALE

Fino a poco tempo fa, non esisteva alcun tipo di apparecchio acustico capace di correggere le forme di sordità dovute a una lesione dei recettori nervosi dell’orecchio, a sua volta provocata da malattie dei vasi arteriosi, come l’aterosclerosi, che pregiudicano orecchio-artificialel’afflusso di sangue a questa zona, dall’esposizione protratta al rumore o dall’impiego di farmaci tossici per l’orecchio. Negli ultimi anni, però, è stato elaborato un nuovo tipo di protesi acustica, il cosiddetto orecchio artificiale, costituito da sensori e da un sistema che trasforma l’onda sonora in impulsi elettrici. Questi apparecchi sono comunque ancora piuttosto lontani dalla perfezione: per ora, è impossibile pensare che l’orecchio artificiale possa essere impiegato per correggere la sordità provocata da una lesione dei recettori nervosi in una persona anziana; infatti, per interpretare correttamente i suoni ronzanti e distorti che vengono percepiti dal cervello con questa apparecchiatura è necessaria una certa elasticità mentale. È però ragionevole pensare che l’apparecchio possa ancora essere perfezionato nei prossimi anni.

Notizia di qualche giorno fa parla di una riproduzione fedele e costituita da materiale “vivo” grazie all’uso di alcune cellule animali e alla tecnologia tridimensionale di una stampante.

I ricercatori del GENERAL HOSPITAL DI BOSTON promettono nuove scoperte nell’arco dei prossimi 5 anni.

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