Riabilitazione dopo intervento tunnel carpale

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La riabilitazione del tunnel carpale dopo intervento

Prima di addentrarci nella spiegazione di come riabilitare dopo un intervento per liberazione del tunnel carpale del nervo mediano descriviamo brevemente anatomia e disturbi legati alla costrizione del nervo.Esso si diparte già dalla cavità ascellare e decorre lateralmente al territorio dell’arteria brachiale per poi passare a livello del gomito e ponendosi nella loggia anteriore del braccio giungendo alla mano.La sua lesione determina manifestazioni dolorose nei territori che innerva che prevalentemente coinvolgono il pollice nei movimenti e nel dito medio e tutti i territori dell’eminenza tenar.Il dolore, l’aterazione di sensibilità ,formicolli etc sono i disturbi frequenti.Il deficit neurologico porta ad avere minor forza nella prensione e gli oggetti possono cadere di mano.Il fastidio/dolore si avverte maggiomente nelle ore notturne.
Prima di giungere all’intervento per il tunnel carpale la persona aspetta fino a che il dolore diviene insopportabile e non facendolo dormire perfino la notte si rivolge al medico per la soluzione del problema.Nella fase iniziale ci si può avvalere di supporti rigidi da applicarsi la notte(tutore per tunnel carpale)  che mettono a riposo nelle ore notturne la mano ed il polso e riducono la fase infiammatoria delle strutture interessate con calo del dolore.Pomate e massaggi fanno parte di quei rimedi della nonna che non hanno riscontro scientifico certificato.Mentre pare stiano dando dei buoni risultati quelli ottenuti dalla agopuntura che riduce i casi di intervento chirurgico migliorando o azzerando le assenze per malattia dal lavoro e azzerando le possibili complicanze causate dalla chirurgia del tunnel carpale.(ecco un link con uno studio sull’agopuntura per la sindrome del tunnel  carpale)

Come si libera il nervo mediano?


Si esegue un intervento chirurgico che non  usa il laser come molti credono,ma un semplice e tradizionale bisturi.Si esegue l’anestesia, localmente, a base di lidocaina cloridrato;si predispongono il tavolino operatorio,i materiali con garze sterili e fili di sutura ,porta aghi  divaricatori piccoli ,pinze chirurgiche ed anatomiche.In caso di pazienti scoagulati(in terapia con coumadin e similari) si applica un laccio emostatico oppure uno sfigmomanometro gonfiato per non far sanguinare durante l’intervento.Il medico incide la cute alla base del palmo della mano e con delicatezza si avvicina ai tessuti sottostanti fino a reperire la guaina che avvolge il nervo mediano.Con la forbice a punte chiuse la inserisce negli strati della guaina e aprendo delicatamente la forbice divarica i tessuti della guaina senza rischiare di lesionare il nervo stesso.Dopo questi passaggi procede alla chiusura della ferita a strati fino alla cute.Potrbbe mettere dei bunti cutanei di sutura riassorbibili o non riassorbibili.Segue una medicazione leggermente compressiva con un pacco di garze sterili della misura di 10 cm per10 cm.

Regole per la corretta riabilitazione nella fase post operatoria dopo intervento di STC:

Dopo l’ intervento di liberazione del nervo mediano dalla guaina  ipertrofica che lo avvolge si rende necessario osservare alcune sempici regole a carattere riabilitativo e comportamentale.

Ovviamente maggiore è stato il tempo per la formazione del fenomeno compressivo  del nervo mediano,maggiore sarà il tempo necessario per la scomparsa dei sintomi dopo la sua liberazione chirurgica.I tempi di guarigione sono comunque soggettivi e legati anche a come ci si comporta nel periodo post operatorio.
Molto spesso il dolore e gonfiore accompagnano l’immediato post operatorio e ciò porta il paziente a muovere meno le dita della mano per non sentire dolore.Questo comportamento di autoprotezione per non avvertire il dolore però generare un effetto secondario .L’effetto secondario a cui mi riferisco è la mancata attivazione della circolazione ematica causata dall’assenza di movimento che determina a sua volta il gonfiore,talora importante,di tutta la mano con esacerbazione del dolore.
Il medico prescrive “braccio al collo” che vuol dire semplicemente di procurarsi un reggibraccio,un semplice foulard può andare bene,ed evitare assolutamente di mettere la mano in basso con il gomito steso.Con il braccio al collo ricordarsi di muovere le dita attivamente anche con la medicazione ingombrante che si ha inizialmente.Muovere attivamente le dita vuol dire cercare di fare il pugno esercitando una forza moderata e chiudendo le dita fin che si riesce per poi riaprirle().Questo esercizio va ripetuto diverse volte ed unito alla posizione in scarico dell’arto determina lo sgonfiarsi delle dita ed il passare del dolore.
Nei primi sette giorni non bagnare la ferita ed in caso di forti dolori o sanguinamenti esagerati recarsi dal medico per valutazione.Trascorsi questi primi sette giorni ci si reca dal medico per sostituire la medicazione che sarà piu’ sottile e con meno garze lasciando maggior possibilità di movimento per le dita.In questa fase si valuta la ferita che non deve presentare segni di infiammazione o infezione e si intensificano gli esercizi da farsi.
Stimolare il paziente ad utilizzare la mano per vestirsi,mangiare,prendere in mano oggetti di poco peso e continuare a fare il pugno come descritto appena sopra.Per intenderci in questa fase( cioè nella seconda settimana post intervento),astenersi nel fare sforzi come aprire un barattolo chiuso forte o sollevare buste della spesa pesanti.Per lavare la ferita ci sono pareri discordi in questa fase.Personalmente pensoche  una ferita asciutta ha meno probabilità di sovrapposizione batterica.
La guida degli autoveicoli in questa fase è consentita purchè la pesrsona abbia il controllo della sensibilità della mano.
Dopo quattordici giorni si rimuovono i punti,la ferita è a posto viene lasciata libera da cerotti e il percorso riabilitativo continua aumentando la durata  e i movimenti senza esagerare per altri 15 giorni.
I movimenti quindi da farsi sono:


Aprire e chiudere a pugno la mano
Flettere ed estendere il polso
Estendere al massimo le dita
Flettere al massimo le dita della mano.

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