Come rimuovere il gesso ortopedico e quello in vetroresina fiberglass.

In un precedente articolo ( visionabile qui)avevo illustrato le caratteristiche dei gessi applicati dall’ortopedico e quella dei tutori ortopedici, cercando di valutare pregi e difetti dell’uni e degli altri. L’articolo in questione valutava e si chiedeva se fosse meglio il tutore ortopedico oppure l’applicazione del gesso tradizionale nella cura di fratture non chirurgiche.

In questo articolo voglio affrontare l’argomento concernente la rimozione del gesso ortopedico, della tecnica e dello strumentario utilizzato per questo scopo. Sono ancora molte le strutture sanitarie che ancora utilizzano il classico gesso ortopedico( vedi “Cellona ” ,cercando in rete troverete tutto a riguardo la benda ortopedica gessata). Quando è giunto il momento della rimozione del gesso ortopedico, i pazienti spesso manifestano ansie e paure relativamente a questo momento per loro delicato e carico di emotività. La paura principale è quella di essere tagliati dalla sega per gessi e la seconda è quella di avere lesioni della cute e da decubito. Queste paure sono generalmente infondate anche se in qualche raro caso si possono manifestare. Fondamentale è l’informazione che deve essere fornita durante l’applicazione del gesso e che deve riguardare la gestione dello stesso( sia vetroresina che tradizionale) così da ridurre i rischi di decubiti cutanei spiegando come avverrà la successiva rimozione del gesso. Se il paziente è opportunamente informato potrà modulare la propria risposta emotiva e giungere all’appuntamento della rimozione del gesso un pochino più sereno.

Quale strumento si utilizza per la rimozione del gesso?

Si chiama sega per gessi ed è composta da un bidone principale al cui interno e alloggiato un filtro per la raccolta della polvere che viene aspirata durante il taglio. Il principio di funzionamento è caratterizzato dalla vibrazione della lama ad alta frequenza che genera un micro movimento capace di tagliare il gesso o la vetroresina come fosse un coltello. La vibrazione di per se non ha potere di taglio e infatti anche appoggiando la lama in funzione per un breve istante sul palmo della mano non determina tagli. Come mostrato in figura (1)la polvere aspirata durante il taglio del gesso giunge al corpo centrale del bidone aspirapolvere attraverso l’apposito tubo situato appena dietro la lama tagliagessi.

Nella figura (3)si può notare che insieme al tubo di aspirazione decorre anche il cavo elettrico che trasmette la corrente elettrica dal bidone alla lama vibrante presente nell’impugnatura, il tutto fissato con delle fascette appositamente costruite. Appena sotto l’impugnatura della lama si possono notare un pulsante con due numeri che stanno ad indicare la velocità di vibrazione della lama per avere un effetto più o meno energico in base all’occorrenza.

Nella figura viene mostrato come impugnare questo utensile:Con mano ferma e senza premere eccessivamente bisogna dare una spinta perso il gesso  facendo attenzione a mollare la spinta non appena si sente cedere il gesso sotto la lama vibrante ,indi sollevare la lama e spostarsi per qualche millimetro avanti disegnando una linea retta di taglio. Il taglio generalmente si fa ai lati del gesso in modo da dividerlo in due gusci. Saranno necessari altri due attrezzi per la rimozione del gesso e cioè un apposito divaricatore e la forbice adatta a questo scopo.

Complicanze dovute alla rimozione del gesso.

Tralasciando le complicanze da decubito o dall’inserimento di oggetti nel sottogesso da parte del paziente durante il periodo di mantenimento possiamo dire che potrebbero essere delle lesioni superficiali cutanee da ustione.La lama vibrando ad alta frequenza sviluppa calore nel momento in cui taglia il gesso e tanto più alto di spessore è il gesso tanto più calore verrà sviluppato dalla lama. Anche il tempo di contatto tra la pelle e la lama è un fattore determinante nella produzione di ustione. L’abilità dell’operatore deve evitare di premere troppo sulla lama che non deve soffermarsi troppo a lungo su un unico punto muovendo la lama con decisione in senso assiale del gesso facendo quei movimenti descritti precedentemente.

L’infermiere che toglie un gesso fatto da lui stesso saprà esattamente quanta imbottitura di cotone ha applicato durante il confezionamento e pertanto non dovrebbe avere problemi a rimuoverlo. Se il gesso è stato confezionato in sede diversa da dove lo si rimuove(un altro ospedale) è importante fare attenzione e premere pochissimo la lama cercando di capire se vi è una imbottitura sufficiente a protezione della pelle e regolarsi in tal modo nella forza da usare con la taglia gessi.