COME COMBATTERE L’INSONNIA IN ETA’ ADULTA

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importanza del sonnoL’importanza del sonno

Nella maggior parte dei casi, durante l’età avanzata si verificano una progressiva diminuzione dell’attività fisica e una scomparsa dei problemi professionali; la minore incidenza dello stress e la vita piià calma e più rilassata fanno sì che il cervello consumi una minore quota dei suoi neurotrasmettitori, le sostanze che servono a trasmettere l’impulso nervoso, durante il giorno e quindi abbia bisogno di meno ore di sonno per risintetizzarli. In molte persone anziane il fabbisogno di sonno scende al di sotto delle cinque ore per notte e nella grande maggioranza dei casi sono sufficienti meno di sette ore. Spesso l’addormentamento è più difficile, il sonno è meno profondo e qualsiasi stimolo, soprattutto se di tipo acustico, può provocare il risveglio; la parte del sonno dedicata ai sogni è più breve, anche in proporzione. Tutte queste modificazioni sono assolutamente normali, e non ha senso pensare di essere affetti dall’insonnia solo perché, con il passare degli anni, si tende a dormire qualche ora di meno. Si può parlare di insonnia, invece, quando la durata e la qualità del sonno sono insufficienti per una data persona: chi soffre veramente di insonnia si alza con fatica dal letto al mattino e durante la giornata avverte un fastidioso stato di sonnolenza che riduce notevolmente la sua attività e la sua capacità di concentrazione.
Nelle persone non più giovani, l’insonnia vera e propria è piuttosto frequente: spesso ne è alla base uno stato di depressione derivante dalla sensazione di sentirsi isolato e solo. Altre volte, il timore di essere respinto anche dai parenti spinge la persona anziana a una reazione aggressiva: in questo caso l’aggressività genera una stimolazione del sistema nervoso che è alla base dell’insonnia, ma il disturbo è, in parte, esagerato dal paziente, che cerca così di attrarre l’attenzione su se stesso. Nelle persone più anziane, l’insonnia può anche essere provocata da un atteggiamento iperprotettivo da parte dei parenti, che cercano di evitare loro ogni fatica, ogni stimolo emotivo, ogni piccolo cambiamento delle abitudini di vita: riducendo così al minimo ogni stimolazione durante la giornata, si riduce anche drasticamente la necessità del cervello di riposare durante il sonno. In questo caso, l’insonnia notturna e la noia delle giornate sempre uguali possono indurre un rapidissimo deterioramento delle facoltà mentali.
Un tipo particolare di insonnia è costituito dal risveglio precoce: in questo caso il paziente si sveglia molto presto al mattino, dopo un numero insufficiente di ore di sonno. Stranamente, il paziente non si dice infastidito, anzi, dichiara di potere, in questo modo, dedicare maggior tempo alle sue attività preferite. Nonostante queste affermazioni, è molto importante non trascurare questo tipo di insonnia, che può costituire, soprattutto nelle persone anziane, il primo sintomo di uno stato di depressione. Se una persona della famiglia è affetta da questo disturbo, è bene parlarne immediatamente con il medico curante.
Mentre nelle forme più gravi di insonnia, come quelle legate a uno stato depressivo, oppure nelle forme di insonnia occasionale, che può essere provocata da un cambiamento di ambiente o da un trauma emotivo, può essere molto utile, e a volte indispensabile, una cura a base di farmaci, nella comune insonnia cronica è assolutamente sconsigliabile prendere per un lungo periodo dei farmaci tranquillanti. Queste medicine, infatti, a lungo andare inducono uno stato di dipendenza, per cui il tentativo di sospendere il farmaco dopo una lunga cura scatena una forte crisi di insonnia, in cui i brevi sonni del paziente sono popolati da sogni vividi e complicati. Inoltre, i farmaci tranquillanti provocano una diminuzione della memoria, della capacità di concentrazione, della prontezza di riflessi, e tutti questi disturbi regrediscono solo quando si smette di assumere il farmaco.
Quando è possibile, insomma, è consigliabile non abusare di questi farmaci, che devono comunque essere presi solo sotto lo stretto controllo di un medico; prima di ricorrere a questa terapia è meglio cercare di indurre il sonno con rimedi più naturali.
La prima regola è quella di rimanere fisicamente attivi: l’esercizio fisico è sempre importante, ma per chi soffre di insonnia è particolarmente utile cercare di mantenersi in movimento fra le quattro e le otto del pomeriggio. Uno sforzo fisico eseguito dopo cena potrebbe invece avere un’azione eccitante sul sistema nervoso e rendere difficile prendere sonno.
Anche il lavoro intellettuale svolto nel tardo pomeriggio o alla sera può mantenere il cervello in uno stato di eccitazione che regredisce piuttosto lentamente e può impedire il normale addormentamento; molto importante è, ovviamente, cercare di non pensare ai propri problemi e preoccupazioni al momento di andare a dormire. Anche film, letture o spettacoli troppo emozionanti o decisamente impressionanti possono impedire il sonno, se vi si dedicano le ultime ore della giornata.
La dieta può contribuire a rendere più facile il sonno: estremamente utile è introdurre nel pasto serale cibi ricchi di triptofano, come il pesce azzurro, le uova e la carne. Il triptofano è un aminoacido, un costituente delle proteine, che ha un’azione rilassante sul sistema nervoso. Naturalmente, è indispensabile ridurre il consumo di bevande contenenti caffeina, come il caffè, il tè e alcune bibite industriali.

I RIMEDI CONTRO L’INSONNIA

Durante il giorno, il sistema nervoso è stimolato a restare continuamente in guardia da ogni sorta di situazione stressante. Molte persone, al momento di andare a dormire, non riescono ad abbandonare questo stato di “all’erta” mentale e, di conseguenza, non si addormentano. Alcuni popolari rimedi contro l’insonnia hanno proprio lo scopo di far rilassare il cervello affidandogli un compito semplice e ripetitivo: per esempio, quello di immaginare una fila di pecore che saltano uno steccato e contarle. Più efficace e più semplice da realizzare è però un’altra tecnica di rilassamento, molto utile per combattere l’insonnia. Secondo questa tecnica, un completo rilassamento fisico e mentale si può ottenere sdraiandosi supini, con gli occhi chiusi, braccia e gambe stese e leggermente divaricate. In questa posizione, si rilassano tutti i muscoli del corpo, uno alla volta, partendo dalla testa e scendendo progressivamente fino ai piedi. Una volta rilassato il corpo, è molto facile sgombrare completamente la mente dai pensieri e fluttuare in uno stato di pieno benessere, che lentamente lascia il posto al sonno. Con la pratica, questo stato di completo rilassamento può essere raggiunto in pochi minuti.

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