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La cirrosi epatica


Le più gravi malattie del fegato, come le epatiti, le intossicazioni croniche da alcool o da altre sostanze tossiche, alcune anomalie del funzionamento delle sue cellule,

possono provocare una temibile complicazione: la cirrosi, cioè un'evidente alterazione della struttura del fegato, che ne compromette in modo irreparabile anche il funzionamento. La cirrosi epatica compare quando una malattia provoca la morte di un gran numero di cellule, mentre le altre proliferano in modo disordinato, e anche il tessuto fibroso che normalmente circonda i lobuli del fegato si sviluppa, nel tentativo di sostituire le cellule distrutte. Come risultato di questo processo, il tessuto del fegato non è piià normalmente suddiviso in lobuli e buona parte di esso è sostituita da tessuto fibroso duro.

L'epatite cronica aggressiva provoca appunto questo tipo di alterazione del fegato; la causa più comune della cirrosi epatica è tuttavia l'abuso di bevande alcoliche. In queste bevande è presente una quantità variabile di alcool etilico, una sostanza che viene e-iaboratà dal fegato e costituisce la base ver la produzione di grassi.
Se una persona consuma abitualmente quantità troppo elevate di alcool, il suo fegato produce quantità eccessive di grassi; la situazione è ancora più grave quando la dieta è povera di proteine, perché se al fegato giungono
quantità sufficienti di aminoacidi, le cellule possono legare i grassi agli aminoacidi e formare delle lipoprotéine, sostanze che sono riversate nel sangue. In caso contrario, i grassi si accumulano nelle cellule del fegato, provocandone un'alterazione chiamata steatosi epatica. Questa lesione è ancora reversibile e non provoca sintomi evidenti: solo il medico, tastando l'addome del paziente, può sentire che il fegato è ingrossato. Solo se la quantità di alcool ingerita è notevole, l'accumulo di grassi può provocare la morte di molte cellule del fegato: compare l'epatite alcolica, che provoca sintomi simili a quelli dell'epatite virale: malessere, perdita dell'appetito, nausea, dimagramento, ittero, dolori nella zona superiore dell'addome.
Se il paziente continua a ingerire quantità eccessive di alcolici, le lesioni del tessuto epatico si aggravano e compare la cirrosi, una condizione irreversibile, che si manifesta con sintomi e-videnti: in una prima fase malessere e affaticamento, nausea, perdita dell'appetito e ittero, di solito lieve. Il fegato non riesce più a rendere inattivi gli ormoni sessuali femminili, normalmente prodotti in piccole quantità anche nell'organismo maschile: questa situazione provoca come conseguenza disturbi mestruali nelle donne, crescita delle mammelle, atrofia dei testicoli e impotenza negli uomini.

Le conseguenze più gravi sono legate, però, al fatto che il fegato, reso rigido dall'eccessiva proliferazione del tessuto fibroso, non può essere normalmente attraversato dal sangue. La pressione sanguigna all'interno della vena porta aumenta così in modo notevole, tanto che il sangue deve essere dirottato attraverso altre vene che fanno capo alla vena porta. In condizioni normali, queste vene trasportano quantità molto minori di sangue: se il sangue proveniente alla vena porta si riversa al loro interno, si sfiancano e vanno incontro alla formazione di varici. Molto comuni, nelle persone colpite da cirrosi, sono le varici delle vene emorroidarie; molto pili temibili sono quelle delle vene dell'esofago, che hanno una parete piuttosto sottile e possono rompersi, provocando delle violente emorragie. Il sangue che fuoriesce dalle varici lacerate si raccoglie nello stomaco e può essere espulso con il vomito o passare nell'intestino e provocare una forte diarrea. In entrambi i casi, il sangue espulso ha un colore nerastro. Questa grave complicazione ha, molto spesso, conseguenze mortali.

L'aumento della pressione all'interno della vena porta provoca anche una altra grave anomalia: all'interno dell'addome si riversano grandi quantità
di plasma; questa situazione, detta ascite, provoca un'evidente dilatazione dell'addome, che contrasta di solito con la magrezza degli arti. L'ascite è aggravata dal fatto che il fegato ammalato non riesce a produrre sufficienti quantità di proteine del sangue che hanno il compito di trattenere il plasma nei vasi sanguigni. Inoltre, il passaggio del plasma nell'addome provoca una diminuzione della pressione del sangue nelle arterie, e l'organismo cerca di reagire a questa situazione trattenendo maggiori quantità di sodio e liquidi, ma la ritenzione provoca un aggravamento dell'ascite.
Un'altra temibile conseguenza della cirrosi è legata al fatto che le sostanze tossiche presenti nel sangue non sono più neutralizzate dal fegato: particolarmente gravi sono le conseguenze dell'accumulo di ammoniaca, una sostanza tossica per il sistema nervoso, prodotta dai batteri della flora intestinale a partire dagli aminoacidi. L'aumento della concentrazione dell'ammoniaca nel sangue provoca in un primo momento alterazioni del carattere: difficoltà a concentrarsi, aggressività.
rifiuto di collaborare; compaiono tremori alle mani e alla testa, ampi e caratteristici, il paziente diventa sonnolento e può entrare in coma e morire.
La cirrosi epatica è, dunque, una malattia estremamente pericolosa: le lesioni del fegato che provoca sono irreversibili, ma seguendo scrupolosamente le cure prescritte dal medico è possibile rallentarne l'evoluzione. In primo luogo, qualunque sia la causa della cirrosi, è essenziale eliminare dalla dieta tutti gli alimenti tossici per il fegato, come gli alcolici, per ridurre la produzione di ammoniaca, il caffè, il cacao, i cibi grassi; se la malattia è in uno stadio avanzato, il medico può prescrivere una dieta povera di sodio e di proteine, e una cura a base di diuretici per combattere l'ascite, e di blandi lassativi da parte della flora batterica del colon.

 

Le cause della cirrosi epatica

 

Cirrosi alcolica
La cirrosi del fegato è frequentemente causata dall'eccessivo consumo di alcolici, soprattutto se associato alla malnutrizione: una  dieta equilibrata, molto ricca di proteine, può aiutare il fegato a sopportare l'effetto tossico dell'alcool.

 

 

 

 

Cirrosi biliare
Il ristagno di bile nel fegato può scatenare una forma di cirrosi: ne sono responsabili le ostruzioni delle vie biliari causate da calcoli o le infezioni;
la bile viene trattenuta nel fegato provocando una grave forma infiammatoria.

 

 

 

 

 

Cirrosi postnecrotica
Molti farmaci tossici, le sostanze chimiche lesive per il fegato e alcuni virus provocano la morte, o necrosi, delle cellule del fegato, che possono in seguito rigenerarsi in modo disordinato, portando alla comparsa della cirrosi.